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Salvatore Ladu: "Questo Palio ha una bella storia"


Salvatore Ladu:
21/06/2018

A circa una settimana dal Palio abbiamo intervistato Cianchino.

A pochi giorni dal Palio del 2 luglio abbiamo fatto una chiacchierata con Salvatore Ladu detto Cianchino che ci ha parlato del Palio attuale, con uno sguardo al passato.

 

Salvatore, ormai mancano pochi giorni: che Palio vedi?

"Anni indietro in questo periodo ero già in tensione per altri motivi, senz'altro è un Palio impegnativo per tutti. Ci sono 6 avversarie in Piazza che sono importanti, credo che la differenza la faranno i cavalli, le accoppiate e le dirigenze. Ogni Palio ha la sua sua storia e questo senza dubbio ha una bella storia: è un bel Palio da correre".

 

Quando montavi come trascorrevi questi giorni di attesa?

"A una settimana dal Palio facevo le uscite giuste, rilassanti. Certo, il pensiero all'impegno imminente c'era, dipendeva molto anche come arrivavi dopo l'annata precedente. Se avevi fatto qualche cosa di non bello c'era anche una pressione diversa. Tutto sommato si viveva bene, c'era molta libidine e con i colleghi si diceva di andare d'accordo ma in realtà non era vero".

 

Hai parlato delle 6 avversarie: sarà possibile vedere alcune monte per un Palio più "difensivo"?

"Dipenderà molto dal lotto dei cavalli, secondo me dovrebbero prendere i cavalli "bomboloni" che secondo me sono difficili da individuare. Io ero abituato male ai tempi di Brandano, Benito, Galleggiante che erano bomboloni veri. Oggi vengono considerati "bomboloni" anche cavalli che non hanno mai vinto il Palio. Purtroppo il "bombolone" lo fa l'opinione pubblica e tutti ritengono di avere il cavallo migliore. Secondo me il vero bombolone era Preziosa Penelope, adesso i proprietari hanno fatto una cosa giustissima secondo me. Tornando ai killer, adesso devi esserlo in "guanti bianchi". Purtroppo oggi non è possibile fare un lavoro "alla Adolfo Manzi" che riusciva a farlo di mestiere. A me hanno sempre insegnato che Siena aveva una sua legge interna che prevedeva che quello che si faceva in Piazza rimaneva lì: al massimo se ne poteva discutere la sera in contrada. Manca un pò la fantasia, Aceto ha sempre detto che se ai senesi togli la fantasia gli togli il sogno del Palio e io penso che sia la verità. Questo è brutto ma è anche vero che per fare il killer devi avere anche il lotto di cavalli giusto: come fai in un lotto dove ci sono cavalli che hanno vinto il Palio a stabilire chi è il cavallo migliore?".

 

A proposito di cavalli si sente parlare di un ipotetico "lotto basso": cosa ne pensi?

"Con i cavalli che ci sono adesso secondo me è difficile anche individuare il "lotto alto". Come ti ho detto prima ci sono cavalli che non hanno mai vinto che sono considerati "bomboloni" e che non vengono presi: secondo me mancano i punti di riferimento. Rimini e Panezio hanno fatto la storia del Palio di Siena per tantissimi anni: con la mentalità che c'è oggi non avrebbero corso mai. Rimini e Panezio hanno corso anche quando la pista era più difficile di oggi. Puoi vincere anche le corse a Monticiano ma quello non fa testo, il Palio di Siena è un'altra cosa".

 

Nella stagione di corse in provincia hai visto qualche cavallo, sia esperto che non, che ti piacerebbe montare?

"Qualche cavallo interessante si è visto ma non faccio nomi, io parlo e dico quello che penso, non mi faccio influenzare e quando guardo i cavalli non voglio mai sapere chi è il proprietario. Come ti ho detto ho visto qualche cavallo interessante però si è visto anche qualche cavallo che non è andato bene: secondo me dopo due-tre prove dove il cavallo ha evidenziato problemi, va rimandato al prossimo anno, è inutile portare in Piazza cavalli che danno problemi ai canapi. Secondo me è anche inutile mandare cavalli considerati "bomboloni" alle prove a Mociano insieme a cavalli che fanno confusione: è un rischio per tutti".

 

Il panorama dei fantini attuale come lo vedi?

"Secondo me ci sono più fantini buoni che cavalli buoni, di questo ne sono certo. Credo che sei fantini big ci sono e che ognuno vale l'altro poi ovviamente ognuno ha il suo carattere. Io parto dal presupposto che un fantino ha vinto e rivinto vuol dire che sa vincere, questi sei (Scompiglio, Brio, Tittia, Brigante, Trecciolino, Gingillo n.d.r) credo che non abbiano vinto per caso; aggiungo a questi sei anche Alberto Ricceri che se è in giornata vale gli altri. Sicuramente poi il giubbetto che indossi fa la differenza, così come l'impegno che hai nella Contrada ma questo accadeva anche ai miei tempi. Avere sei fantini che negli ultimi 10 anni hanno vinto almeno una volta vuol dire che la qualità è alta".

 

Sarà un Palio dove sicuramente tanti fantini cercheranno il riscatto e dove tutti ovviamente proveranno a fare il meglio..

"Quello sicuramente, oggi come ieri tirano tutti a vincere con la differenza che oggi devi tessere rapporti anche con tutto il "contorno" perché il fantino che monti non deve mai danneggiare rapporti tra fantini e dirigenti".

 

C'è possibilità di vedere qualche fantino esordiente secondo te?

"Quelli che hanno già corso sono tutti affidabili, vedendo la provincia credo che ci sono due ragazzi che meriterebbero l'esordio ma credo anche che i dirigenti oggi vogliono "tutto e subito", non investono molto nel futuro". 

 

Quanto era diverso il Palio in cui correvi te da quello attuale?

"Era diverso in tutto perché in primis erano diversi i dirigenti. Loro andavano a cercare i fantini, non gli importava nulla dei cavalli. Se non avessero fatto questo probabilmente anche io non avrei mai esordito, così come altri fantini come Massimino, il Bufera e Bucefalo. E' difficile anche fare paragoni, è tutto completamente differente, prima ad esempio anche i rioni erano vivi e adesso spesso quando passi nei vari rioni conosci poca gente".

 

C'è un personaggio senese in particolare che ti piace ricordare?

"Mi piace ricordarli tutti e non lo dico per fare il ruffiano. Fare il fantino non era facile, così come non lo era fare il dirigente perché entrambi dovevamo rendere conto ad un popolo. Mi vengono in mente Robertino Neri, Olinto Barducci e Ferruccio Pacciani. Via via ci penso spesso: sono persone che mi hanno dato tantissimo e a qualcuno di questi purtroppo non gli ho dato quello che io speravo di dare loro. Diciamo che poi a distanza di anni con i loro parenti il problema l'ho risolto".

 

Concludendo quest'intervista in questo momento ci troviamo a Montalbuccio, un luogo importante per te...

"Sì, sembra di stare in Paradiso, veramente. Sono circondato da persone eccezionali e da amici. Montalbuccio è una cartolina: vedi la Torre del Mangia e il Duomo, è una bella fotografia".

 

Francesco Zanibelli

Foto: www.ilpalio.org



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