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Giancarlo Bergamaschi: "Piazza del Campo ti lascia emozioni indimenticabili"


Giancarlo Bergamaschi:
20/03/2020

"Alanis e Zodiach i cavalli più affidabili che ho montato".

Proseguono le nostre interviste storiche ai ragazzi che hanno fatto solo batterie e/o prove. Oggi parliamo con Giancarlo Bergamaschi, classe 1975, originario di Domodossola (VB). 

 

Giancarlo, intanto raccontiamo come è nata la tua passione per i cavalli...

"Praticamente all'età di 5 anni sono stato messo sopra un cavallo e non sono più sceso. In famiglia avevamo i cavalli: era una cosa a cui ero già destinato praticamente".

 

Chi è che ti ha portato a Siena?

"Io lavoravo per l'Azienda Agricola San Martino ad Asti dove c'erano circa 20 cavalli da corsa. Nel settembre del 2000 si appoggiò in questa scuderia Luigi Bruschelli che quell'anno correva per San Martino San Rocco. Conobbi Gigi, mi fece la proposta di venire a Siena e io colsi la palla al balzo. A novembre mi trasferii così a Siena".

 

Come fu l'impatto con la realtà di una scuderia senese?

"E' stata sicuramente una bella cosa, era un ambiente completamente diverso a quello a cui ero abituato a frequentare tutti i giorni: ogni giorno scoprivo qualcosa di diverso ed era molto stimolante".

 

L'anno successivo facesti il tuo esordio in Piazza del Campo...

"Dopo la primavera di corse in provincia feci il mio esordio. Per le Prove di Notte montai Alesandra e Veracruz mentre per la Tratta montai loro due e anche Ascon che in quel Palio fu selezionato e che toccò in sorte alla Torre. L'impatto con Piazza del Campo è stato molto bello, c'era un'atmosfera particolare e sentivi il contatto con la gente. Veracruz era la prima volta che veniva in Piazza e non la forzai più di tanto mentre con Ascon spinsi di più e infatti fu preso. Successe talmente tutto così in fretta che non mi resi conto".

 

Ad agosto del 2001 facesti il tuo esordio con un giubbetto montando Ariannha nella Chiocciola: come nacque questa opportunità? Quali emozioni provasti nell'indossare per la prima volta un giubbetto? 

"Nacque qualche giorno prima delle Prove di Notte. Credo che mi tenessero sott'occhio e infatti mi dissero che se tutto andava bene, sarebbe potuta esserci questa chiamata. Ariannha non era una cavalla di punta ma era abbastanza chiacchierata: piaceva a qualche fantino perché era molto maneggevole. Mi ricordo che ero primo al canape, mi chiesero di far fare un piccolo test alla cavalla che mi agevolò in questo, essendo molto maneggevole. Indossare un giubbetto fu un'emozione abbastanza forte, ti senti veramente una contrada alle tue spalle. Fino ad ora un'emozione così non l'ho più riprovata. Al 90% comunque sapevo che al Palio non ci sarei arrivato e che avrebbero montato Boris Pinna".

 

L'anno successivo, in occasione della Tratta del luglio del 2002, montasti Zodiach, cavallo vincitore del Palio di agosto dell'anno precedente: come ti trovasti con questo soggetto?

"Sicuramente era un cavallo chiacchierato perché aveva vinto subito all'esordio. Al canape dava qualche piccolo problema ma, una volta partiti, si poteva montare ad occhi chiusi. Mi ci trovai bene anche perché era un cavallo che era stato tutto l'inverno da Bruschelli e che quindi conoscevo molto bene".

 

L'anno successivo nel 2003, montasti solo per le Prove di Notte...

"Si perché nel frattempo ero venuto via da Bruschelli e mi ero messo per conto mio".

 

Dal 2004 al 2011 hai fatto molte altre Tratte: c'è un aneddoto particolare che ci vuoi raccontare di queste esperienze?

"Sì, mi ricordo che per la Tratta del luglio del 2004 montai Darling Blu che mi prese il via e che mi fece fare 15 giri: non riuscivo a fermarla".

 

Dopo il 2011 cosa è successo?

"Sono andato via dall'Italia perché la situazione dell'ippica in Italia era quella che era. Andai in Irlanda a lavorare per un importante allenatore di cavalli di salto a ostacoli. Abbiamo partecipato a tutte le più importanti corse in siepi nel Nord Europa. Sono stato anche in Australia. Con Piazza del Campo staccai la spina anche perché è una cosa che devi seguire tutto l'anno".

 

Ti manca Piazza del Campo?

"Sempre, puoi vincere i più grossi Gran Premi in giro per il Mondo ma quello che si prova in Piazza non si prova da nessun altra parte". 

 

Hai qualche rimpianto?

"Per quanto riguarda la Piazza forse sì però adesso ho preso un'altra strada, sto girando il Mondo e non me ne pento".

 

Quali sono secondo te i cavalli più forti che hai montato in Piazza del Campo?

"Come affidabilità sicuramente Alanis e Zodiach mentre per i primi 100 metri forse Missisippi". 

 

Fuori da Siena dove hai corso?

"Praticamente ho corso un pò ovunque: ho corso due volte il Palio di Ferrara e due volte la Provaccia a Legnano dove ho vinto una volta per Sant'Ambrogio. Ad Asti ho vinto per due anni a fila il Palio degli Scudieri che adesso non viene più corso". 

 

Sei rimasto in contatto con l'ambiente del Palio?

"Sì certo, ho molti amici. Ho mantenuto i contatti che avevo anche 15-20 anni fa, non è cambiato nulla.



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