"L'annullamento dei Palii è stato un problema per le scuderie senesi".
Laura Almerico è nipote di Giuseppe Pes detto Il Pesse. Di recente abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook una sua interessante intervista alla Nazione di Siena. Con lei abbiamo fatto una disamina dell'ippica italiana (con particolare attenzione ovviamente al mondo del Palio), dando uno sguardo a ciò che sta accadendo in altri Paesi in questo periodo così particolare.
Laura, intanto parliamo della situazione francese. Tuo zio lavora a Chantilly dove tu sei stata più volte...
"In Francia ci sono due enti che regolano tutto: la Société du Cheval Français e France Galop. France Galop è l'organo direttivo francese delle corse dei cavalli al galoppo: ha una propria organizzazione con un presidente, due vice presidenti e tutto il CDA. Questo è importante sottolinearlo perché France Galop è un ente autonomo in cui il Presidente si prende tutte le responsabilità delle proprie decisioni. Il settore ippico secondo me ha bisogno di continuità e di un programma ben strutturato. Tutte le scuderie gli allenatori e i proprietari si devono poter appoggiare ad un ente ben definito come France Galop. L'ippodromo più importante di Parigi è Paris Longchamp, uno dei pochi ippodromi "green" con 600 alberi piantati e impianti fotovoltaici dove si corre la famosissima corsa Prix L'Arc de Triomphe. Personalmente una cosa che mi ha colpito di Chantilly è che è tutto molto ben organizzato. Un'altra cosa che mi ha colpito sono le piste di allenamento. Considera che in Francia ci sono ben 250 ippodromi ben tenuti infatti si investe molto nella bellezza della struttura e per loro l'ippodromo è un prodotto che va reso "appetibile" non solo agli appassionati di cavalli".
In Inghilterra, invece, già a partire da maggio, si parla di una probabile riapertura degli ippodromi al pubblico...
"Lì a maggio vaccineranno tutti e a giugno hanno delle corse importanti che non vogliono perdere come la Royal Ascot. Sono le corse preferite dalla Regina e a cui assiste la Famiglia Reale. Sono competizioni che attirano tanti sponsor, che producono fatturato e dove ci sono i cavalli e le scuderie migliori al Mondo. Durante il lockdown l'associazione benefica Rensing Welfare che ruota intorno al mondo dell'ippica ogni anno organizza una raccolta di fondi di ogni tipo legate al comparto. Nel 2020 la raccolta fondi ha raccolto 500mila sterline da mettere a disposizione per supportare le necessità dei molti lavoratori del mondo dell'ippica: dal personale di scuderia a chi cura la manutenzione delle piste. Una cosa che ho visto in Inghilterra è una grande capacità organizzativa: lì l'ippica è il primo sport nazionale e tutto ruota attorno ad essa. Un'altra cosa che mi ha colpito sono le tante piste di allenamento".
Cosa bisognerebbe fare secondo te per rilanciare l'ippica italiana?
"Secondo me servirebbe un nuovo Unire staccato dalla politica. L'ippica non ha tessere politiche: è un settore e come tale deve essere gestito da un presidente, dal vice, da un direttore marketing e da tutto il suo staff. L'ippica potrebbe creare dei posti di lavoro se il settore verrà ben riorganizzato. Per attirare gli sponsor servono delle belle strutture come quella di Ascot. L'ippodromo secondo me deve essere visto come un'opportunità e non come una spesa: un "polmone verde" all'interno della Città. In Italia abbiamo fantini del calibro di Frankie Dettori e Umberto Rispoli che non a caso sono andati all'estero per fare carriera".
Per le scuderie senesi cosa ha significato l'assenza dei due Palii dello scorso anno?
"Sicuramente è stato un bel problema perché una scuderia ha tanti costi fissi: acqua, manutenzioni varie e inoltre i cavalli mangiano tutti i giorni. Privarsi dei Palii per le scuderie significa privarsi delle entrate. Purtroppo per cause di forza maggiore si è dovuto fare così: non si poteva fare altrimenti. Sono stati annullati poi tutti i palii fuori Siena e le corse in provincia quindi di fatto è saltato tutto il "pacchetto".
Ci sono infatti tanti ragazzi che montano e in questo periodo si stanno trovando in difficoltà...
"Sì, so che alcuni si sono momentaneamente indirizzati verso altri lavori. Una cosa importante secondo me riguarda le corse in provincia dove ci dovrebbero essere premi più alti, almeno per i primi tre classificati. I ragazzi dovrebbero fare la gavetta in provincia per poi puntare su Siena: questo è stato un pò il percorso di mio zio".
Alcuni fantini in questo periodo stanno montando in gentleman...
"Sì, giustamente lo fanno perché devono rientrare nelle spese poi è chiaro che l'allenamento per montare a sella è completamente differente da quello per montare a pelo. In Italia purtroppo è tutto un "arrangiarsi" e non va più bene.".
Anche per i proprietari non è certamente un periodo facile con le tante spese e l'assenza di corse a pelo...
"Ovviamente un proprietario vuole sempre veder correre il proprio cavallo. Per quanto riguarda gli ippodromi toscani, come punto di riferimento c'è rimasto solo San Rossore perché anche l'impianto di Firenze andrebbe ristrutturato. Purtroppo non c'è più nemmeno l'ippodromo del Casalone di Grosseto che era un luogo di ritrovo importante per le scuderie senesi".
Questo periodo di pandemia che porterà inevitabilmente alcuni proprietari a ridimensionare gli investimenti sui cavalli, può avere ricadute secondo te nel medio/lungo periodo sulla qualità media dei cavalli da Palio?
"Sicuramente sì, io penso che la qualità dei cavalli non si debba mai abbassare perché questo può creare ulteriori problemi. Occorrono secondo me investimenti concreti che siano utili per il ricambio generazionale".
