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Attese, speranze e sogni: Marco Tansini, Giulio Tansini e Tristezza


Attese, speranze e sogni: Marco Tansini, Giulio Tansini e Tristezza
24/05/2021

Il legame che abbiamo con Tristezza è speciale e indescrivibile.

La passione per i cavalli è innata e resta per sempre con noi anche se a volte proviamo a metterla da parte. Nell’ottava intervista per la rubrica “Attese, speranze e sogni” i protagonisti sono Marco Tansini e suo figlio Giulio, che grazie al suo entusiasmo è stato capace di riaccendere la passione del padre e dare vita a un legame speciale con una cavalla altrettanto speciale di cui ci parleranno: Tristezza.
1) Padre e figlio con una passione in comune: i cavalli. Com’è nata?
Risposta di Giulio:
“La mia passione per i cavalli è di vecchia data. Il primo approccio ce l'ho avuto quando ero piccolino a un campo solare estivo che organizzava il comune. Una settimana dove imparavi ad avere un primo approccio con i pony e da lì mi si è aperto un mondo nuovo e soprattutto diverso dai classici sport che solitamente vengono proposti ai bambini dato che c'è comunque un'interazione con un animale. Ho notato che, era una cosa che mi piaceva di più rispetto agli altri bambini e forse mi sembrava di esserci più portato, di conseguenza mi dava anche fierezza. Da quel momento è cominciato tutto. Babbo ha assecondato questa passione, che ha anche lui nel sangue, e da lì ho iniziato piano piano a prendere lezioni di equitazione, che ho praticato fino a 14 anni e poi mi sono avvicinato sempre di più al mondo dei cavalli da Palio.”
Risposta di Marco:
“La mia passione per i cavalli nasce durante l’adolescenza. Non c’è stato, inizialmente, un contatto diretto con l’animale ma tutto partì quando iniziai a vedere le corse in ippodromo. Sentii questo richiamo di vedere le corse di cavalli, di andare alla scoperta dei vari campioni o di quale poteva essere il cavallo che ti faceva sognare, e mi affascinava. Con la maggiore età queste sensazioni sono diventate passione che poi si è concretizzata con la richiesta dei colori e con la nascita di una piccola scuderia di famiglia che aveva due max tre purosangue che correvano in ippodromo. Poi c'è stato uno stop di una decina d'anni fino al momento della nascita di Giulio. Questa passione covava sempre dentro me e quando Giulio ha manifestato la voglia di andare a cavallo, ha riacceso anche la mia. Il cavallo da Palio era il giusto compromesso per poter essere più presenti, più vicini al cavallo da corsa e quindi poterlo coccolare, poterlo vedere allenarsi e correre nelle varie situazioni di provincia.”
2) Quando e come avete conosciuto Tristezza?
Risposta di Giulio:
“La cavalla l’ha conosciuta per primo babbo però con l'allenatore in Sardegna ci parlai e ci presi accordi io. Lui andò in Sardegna il 4 ottobre 2015 per andare a vederla e poi dal semplice vederla si è trasformata in una compravendita. Quell’anno avevamo seguito le corse in ippodromo in Sardegna e la cavallina c’era piaciuta. , sia per le attitudini alla corsa, che per l’ottima genealogia. Io non mi trovavo a Siena, ero a Gardaland. Babbo mi mandava le foto della cavalla e me ne innamorai subito.”
Risposta di Marco:
“aggiungo che con il suo vecchio allenatore, allevatore e proprietario, il signor Giovanni Moro, ci siamo conosciuti e trovati d'accordo molto velocemente. E’ rimasto un ottimo rapporto con lui, ma direi con tutta la sua famiglia, tant’è vero che siamo sempre in contatto e seguono sempre molto coinvolti la cavalla.
La compravendita si è basata più che su i risultati in ippodromo sulle necessarie caratteristiche di misure e morfologia e su quello che faceva intravedere per un futuro cavallo da piazza (indole e attitudini alla corsa).

3) Parlateci un po' del vostro legame con lei.
Risposta di Giulio:
“il legame che abbiamo con Tristezza è speciale e indescrivibile. Penso lo possa capire solo chi come noi, quindi un babbo e un figlio o comunque una famiglia, che ha un cavallo “da piazza”. Sai ci sono alcune situazioni di chi magari il cavallo ce l’ha in ippodromo e lo vede poco oppure chi ne ha molti e il legame lì un po' tende a perdersi. Noi per fortuna abbiamo modo di viverla ogni volta che vogliamo. La cavallina è un pezzo di pane: è veramente buona, tranquilla e coccolona quindi si presta proprio al farsi voler bene. Magari trovi quei cavalli che ti schiacciano le orecchie, provano a morderti, non vogliono la carezza e in generale sono un po' più restii nel rapporto con l’uomo. lì c'è comunque l'affetto però meno rispetto a quando la cavalla è più affine ai tuoi comportamenti. Inoltre, grazie a lei ho avuto la possibilità di fare esperienze nuove perché, per esempio, non avevo mai portato e tenuto un cavallo per tutte le “tappe” che portano al palio, si avevo già fatto altre esperienze ma con un tuo cavallo è senz’altro un’atra emozione, fare una tratta dall’inizio alla fine è un’esperienza unica. Insomma, sono tanto partecipe, mi piace essere io a gestirla dall’inizio alla fine (naturalmente seguendo le indicazioni del suo allenatore) ed ogni volta che andiamo da qualche parte e mi ha dato modo di imparare anche tante cose.”
Risposta di Marco:
“Il rapporto con Tristezza senz'altro è un rapporto diverso, per una storia diversa che la cavalla ha avuto fino ad oggi, rispetto ad altre esperienze che abbiamo avuto con altri cavalli. L’affezione nei confronti, di un tuo cavallo per chi ha la passione per il mondo del Palio è intensa, grande, coinvolgente. Logicamente le soddisfazioni e i risultati ottenuti intensificano il legame.
Noi ancora dobbiamo finalizzare il nostro obbiettivo e sogno, però il fatto di aver partecipato alle corse di addestramento, alle prove di notte piuttosto che alla tratta fa sì che il rapporto sia sempre più intenso. Poi logicamente, come ha detto Giulio, anche il carattere della cavalla ha facilitato l’affezionarsi.
Lei per quanto possa sembrare un po' irrequieta o nevrile nell’attesa, non lo è in corsa. Poi nella vita quotidiana in allenamento, ma sopratutto in box è tranquilla, ruffiana e coccolona.
4) Pregi e difetti di Tristezza.
Risposta di Marco:
“Per quanto riguarda i pregi che ha dimostrato è una cavalla sensibile, risponde ai comandi ed è molto veloce in partenza, poi ce ne sono anche molti altri che pensiamo debba ancora dimostrare. Mentre i difetti li sta piano piano smussando perché c'era un po’ di irrequietezza fra i canapi, ma data dal fatto che interpretava la corsa da subito, mentre invece nel gioco del palio, come sappiamo, i tempi della mossa possono essere sia brevi che lunghi. Ha dovuto capire ed adattarsi a un situazione che non si sa fino a che punto può prolungarsi. In generale Tristezza è migliorata e sta migliorando, la maturità anagrafica ed il lavoro esemplare della scuderia Atzeni ci fanno credere e sperare nell’avverarsi del nostro sogno.
Risposta di Giulio:
“Io aggiungo inoltre che secondo me è una cavalla che si dona molto, si fida molto di c'è sopra e non ha problemi se gli chiedi quel qualcosa in più a dartelo sia durante l'allenamento che durante la corsa. È “donna” e ci sono dei momenti dove vuole fare un pò come gli pare e magari anche chi è sopra deve fidarsi di lei.”
5) Una cavallina che ha fatto diverse tratte ma che non ha ancora corso il Palio, avrà la sua occasione dopo questo periodo di ferma, per dimostrare quanto vale?
Risposta di Giulio:
“Io credo di sì. Credo sia il momento della sua occasione anzi, penso che la sua occasione fosse già da prima e sono sicuro che quando sarà se la ritroveranno tutti, sia i fantini che le contrade. Credo anche che per il “parco cavalli” che c’è adesso lei possa diventare un punto di riferimento.”
Risposta di Marco:
“Tristezza fin dal suo acquisto ha un unico obiettivo, il suo ma soprattutto anche quello dei suoi proprietari: riuscire a correre il Palio di Siena. Ha fatto cinque tratte e ne ha vinte due, nel 2018 ha fatto anche la batteria di recupero vincendola quindi ha dimostrato che nel “gioco” del Palio ci può stare. Se riuscirà a dimostrare quello che crediamo abbia, secondo noi può far bene. Certamente questo è tutto a livello teorico, però se ci sarà un po’ di fortuna e se le cose andranno come noi ci auguriamo cioè di poter riuscire Tristezza si farà trovare pronta.”
6) Qual è il ricordo più bello che avete condiviso insieme
“Credo che il ricordo più bello, che ho sia con la cavalla che con babbo, sia quello di luglio 2018 durante la batteria di recupero. La cavalla aveva già fatto la batteria, ed era arrivata seconda. Era andata molto bene ma le venne richiesta la batteria di recupero e io, sempre molto ansioso, gli dissi a Piras (il suo fantino) : “Stefano parti e fermi”. Babbo gli disse la stessa cosa e Stefano annuì. Buttano giù il canape, la cavalla arriva alla fonte prima, prosegue ed è prima, gira a San Martino ed è ancora prima e pensavo tra me e me: “ma quando si ferma?”… e alla fine vinse la batteria. Questo è il ricordo più bello perché passai dall'ansia allo stupore, dal dire “ferma” a urlare “vai” e, una volta scoppiato il mortaretto, vedere Tristezza che arriva con Stefano che sorride e babbo che torna da me con due occhi pieni di stupore e un sorriso a 32 denti, è stato veramente bello.”
Risposta di Marco:
“Anch’io condivido il pensiero di Giulio e direi che fino ad oggi è stata una delle gioie più grandi che abbiamo vissuto tutti insieme.”
7) Un nome molto famoso il suo se si parla di fantini, c’è qualche attinenza o significato in particolare?
Risposta di Marco:
“Quando vedemmo la cavallina con questo nome un po’ particolare dissi “si chiama Tristezza? mah…speriamo che non ci porti a episodi tristi”. Allo stesso tempo però è altrettanto vero che era un nome importante perché Rosario Pecoraro, detto appunto “Tristezza”, ha segnato la storia del Palio con cinque vittorie, quindi noi come battuta dicevamo: “Se si riesce a centrarle due o anche una sola vittoria sarebbe già tanto, un sogno”. Un bel ricordo che abbiamo tutti e tre insieme è stato quello della visita che Tristezza (fantino) ha fatto nell’ entrone alla nostra Tristezza (abbiamo una foto che custodiamo gelosamente fatta al volo proprio con me, Giulio, Tristezza e Tristezza fantino). Mi ricordo sempre che prima della tratta Rosario Pecoraro mi disse: “Mi raccomando, dite al ragazzo che vada, che spinga! Bisogna farsi vedere, bisogna mettersi in mostra sennò i capitani non ci mettono l'occhio…”. Fu un pensiero molto spontaneo di un fantino protagonista negli anni 70/80 tempi in cui ancor più di oggi c'era veramente bisogno di “farsi vedere" e di vincere la batteria, cosa che peraltro noi facemmo, e abbiamo rifatto. La piazza ti mette a rischio però se te fai vedere che vai bene è una garanzia oltre che per la commissione veterinaria anche per le contrade che devono sceglierti.
Da parte mia io, per il rispetto e l’ amore che nutro per il palio, ho sempre tenuto a far sì che se un mio cavallo parteciperà al palio possa essere all'all’altezza della situazione. L’augurio è di essere vincenti ma la speranza è essere nei dieci
Risposta di Giulio:
“In realtà se Tristezza sia stata chiamata così per Rosario Pecoraro io non lo so, o meglio nonl’abbiamo mai chiesto, l’abbiamo dato abbastanza per scontato, ecco. mi ricordo quando babbo scese giù in Sardegna che doveva vedere lei ma anche altri cavalli, dissi tra me e me: “Pensa se torna con Tristezza…”, e mi ricordo mamma che mi disse: “Guarda che chissà magari ti da più soddisfazione Tristezza di tanti altri!”. E per ora è stato così. Quindi speriamo sia una situazione a non finire e che il meglio debba ancora venire.”

8) Come ha lavorato la cavalla in questo periodo e quanto ancora bisogna crescere e migliorare?
Risposta di Giulio:
“La cavalla in questo periodo lavora normalmente cercando di acquisire la condizione migliore per i prossimi appuntamenti del protocollo, cercheremo di essere al top per quando sarà la chiamata all'ipotetico palio che sia di quest'anno o per il prossimo. La cavalla chiaramente durante la scorsa annata, nel lockdown, si è rigenerata fuori al prato ed è maturata. Sia noi come proprietari che i “ragazzi” che l'allenano e che si prendono cura di lei ogni giorno ovvero Giovanni Atzeni, Stefano Piras e Michel Putzu, colgo l’occasione per ringraziarli, abbiamo notato in lei un miglioramento costante.”
Risposta di Marco:
“Io voglio solo sottolineare che Tristezza fa parte di quei cavalli che sono allenati e preparati, direi anche molto scrupolosamente, per il palio. da quando noi siamo proprietari Tristezza non ha fatto mai corse in ippodromo e svolge sempre un lavoro specifico per la Piazza e per il Palio.”

9) Quali sono i vostri obiettivi?
Risposta di Giulio:
“Gli obiettivi penso che babbo li abbia già espressi. Non ti dico che l'obiettivo principale è quello di vincere il palio perché quello poi, fondamentalmente è un sogno ma l'obiettivo è quello di vedere ripagati i sacrifici, l'impegno, l'amore e la costanza che ci abbiamo messo e ci mettiamo, perché ci crediamo tanto. l’obiettivo è poter vedere ripagato tutto questo.”

10) Attese, speranze e sogni di Marco, Giulio e Tristezza.
Risposta di Marco:
“L’attesa è che si possa disputare il Palio dopo un anno di stop, speriamo che nel prossimo autunno per lo meno un palio straordinario si possa correre, la speranza nel parteciparvi e il sogno vincerlo.”
Risposta di Giulio:
“Io se chiudo gli occhi vedo Tristezza che ha vinto il palio e , che è nel suo prato insieme ai bambini della Contrada che ha vinto che son venuti a trovarla.”



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