Le parole del capitano della contrada Poggio.
Proseguiamo con le interviste ai 4 capitani di Castel del Piano. Oggi è la volta di Stefano Bernardini, capitano della contrada Poggio.
Stefano, come si sta avvicinando la tua contrada al palio?
"Benissimo, si viene da due anni in cui il palio non c'è stato ma la vita di contrada non si è mai fermata. Le cene ne abbiamo fatte meno del solito perché non ce lo hanno permesso ma siamo stati attivi in molti campi tra cui la distribuzione delle mascherine, donazioni in denaro per il reparto covid all'ospedale di Grosseto e anche donazioni per la guerra in Ucraina. Dal momento che abbiamo saputo del palio straordinario, devo dire che la contrada è molto viva. Domenica scorsa al pranzo sembrava di essere alla cena della vigilia del 7 sera: c'era una bella euforia".
Alcuni giorni fa avete inaugurato la nuova stalla...
"Sì, finalmente dopo anni di richieste siamo riusciti a lasciare la vecchia stalla che era una situazione un pò precaria e che dovevamo necessariamente lasciare. Fortunatamente l'amministrazione comunale ci ha trovato questo fondo che per le nostre caratteristiche va più che bene. Nel paese vecchio non è facile trovare dei fondi disponibili quindi abbiamo trovato questo fondo che è in un posto comodo per noi. I nostri ragazzi hanno fatto un gran lavoro adoperandosi in prima persona. Per come la vedo io, è una bellissima stalla. Io non ci ho messo mano anche perché non avrei saputo dove mettere le mani".
Il vostro fantino è Giuseppe Zedde con cui avete un rapporto consolidato che va avanti ormai da molti anni: lo monterete con tutti i cavalli o avete anche un piano b nel caso il cavallo non sia di suo gradimento?
"Noi cercheremo di fare un lotto abbastanza equilibrato e lui monterà su tutti i cavalli. Ci vorrebbe veramente una disgrazia per non montarlo: a Castel del Piano come si sa se fai un lotto equilibrato conta molto andare davanti. La differenza la fa molto il fantino più del cavallo. Anche nell'ultimo palio del 2019, vinse Tout Beau che non era certo il cavallo favorito di quel lotto però, una volta partito in testa, ci è rimasto. A Castel del Piano il 90% del palio si decide alla mossa".
Ci sono 15 cavalli iscritti alla tratta...
"Sì, c'è anche qualche cavallo di 4 anni quindi magari l'esperienza sarà quella che sarà. Penso che ci siano dei cavalli per fare un buon lotto anche se devo dire che da parte delle contrade e del comune c'è stato un bell'impegno impegno per i premi e quindi mi sarei aspettato un numero maggiore di cavalli iscritti. Essendo a maggio, credevo e speravo che ci sarebbero stati più cavalli iscritti. Posso capire un fantino che ha un cavallo, visto che l'ho fatto anche io ma per un proprietario vincere il palio e portarsi a casa 6mila euro di premio non è poca cosa".
Il cavallo ideale per Castel del Piano quali caratteristiche deve avere?
"Deve essere equilibrato, con la testa e svelto a partire. Una volta che sei in testa, quelli dietro devono galoppare molto di più. Una volta quando correvano i purosangue si poteva vedere qualche sorpasso ma adesso con i mezzosangue è molto difficile. Mi pare che ci fu un palio vinto dal Poggio con Giampiero Giorgeschi detto Sorriso in cui vinse da dietro. Un altro anno Giuseppe Zedde era primo nel Monumento con Indocile: il cavallo andò giù e vinse Mario Canu nelle Storte. E' molto difficile vedere dei sorpassi qua: chi è davanti se non sbaglia non può perdere".
Tu da fantino a Castel del Piano hai vinto: che caratteristiche deve avere un fantino per essere vincente nella vostra pista?
"Deve essere molto bravo in partenza: vale un pò lo stesso discorso del cavallo. La pista di Castel del Piano, una volta che sei partito, è abbastanza rotondeggiante: c'è una curva in discesa che sembra difficile da affrontare ma in corsa diventa quasi un cerchio. Ci vuole l'occhio alla mossa, la freddezza e bisogna capire quando è il momento di andare via".
Voi non siete abituati ad avere due palii in un anno: hai già un piano in testa a seconda di come andrà questo palio, in prospettiva anche del palio ordinario di settembre?
"Sì certo, abbiamo i nostri rapporti con le altre tre contrade e, in base a quello che succederà, ci organizzeremo anche per il palio di settembre. Un certo equilibrio lo dobbiamo dare e di sicuro non andremo a briglia sciolta. C'è un lavoro dietro che viene fatto da più anni: anche in questi due anni di pandemia ci siamo incontrati con le altre dirigenze creando dei rapporti".
Che significato ha per la comunità di Castel del Piano tornare a correre il palio dopo due anni di stop?
"Per l'amministrazione non sono rose e fiori però, per noi amanti del palio che siamo in tante persone, è bellissimo ripartire. Purtroppo ad ora la pandemia non è finita, c'è la guerra in Ucraina e anche in altre parti del Mondo quindi le difficoltà ci sono, non sono superate. Tornare a correre il palio è un modo per risentirsi di nuovo attivi all'interno della contrada: è un sentimento che solo chi vive la contrada può capire fino in fondo".