Intervista al capitano del Borgo San Giacomo.
Ad alcuni giorni di distanza dalla vittoria della corsa dei cavalli, abbiamo intervistato Fabio Piatto, capitano del Borgo San Giacomo.
Inizialmente avreste dovuto montare Stefano Piras ma, dopo la caduta a Monteroni d'Arbia, vi siete orientati su Francesco Caria...
"Esattamente, noi avevamo scelto Stefano a settembre poi è successa questa cosa ed è stato il motivo per il quale siamo andati su Francesco con cui avevamo un rapporto ormai da molti anni. Siamo andati sul sicuro".
Arsenicolupen ha mostrato una potenza non indifferente...
"Sì, devo dire che volava. Certamente non è un cavallo le cui qualità si scoprono oggi: lo avevamo visto anche alle prime corse a Fucecchio dove andò molto bene. Sulla scelta dei cavalli non abbiamo mai avuto dubbi in quanto sono cavalli speciali: Arsenico è stato strepitoso e anche Francesco lo ha interpretato alla grande. Insieme a San Giorgio, avevamo le due accoppiate in cui il cavallo e il fantino si conoscevano alla perfezione e si è visto: sono state le due contrade ad arrivare in fondo".
In corsa, quando hai visto che eravate terzi, ci credevi sempre nella vittoria?
"Dopo le prove, quando ho parlato con Francesco, ci siamo detti che dovevamo cercare di partire nelle prime tre posizioni, di metterci allo steccato e poi di attaccare. Il cavallo curvava come un orologio e io in questa vittoria ci ho sempre creduto. Come ti ho detto, sapevamo di avere delle possibilità concrete anche senza partire nelle primissime posizioni".
Chi temevi di più tra le altre accoppiate?
"Con un lotto di cavalli così, devi essere lì ed essere competitivo. C'era l'imbarazzo della scelta tra Ribelle da Clodia, Adone da Clodia, Carilbom e gli altri. Trovarne uno che temevo di più sarebbe riduttivo dei confronti degli altri".
A chi dedichi questa vittoria?
"Alla mia famiglia e alla contrada che se lo merita tanto e che ci è sempre stata vicina. Questo era il mio primo anno e, fin dall'inizio, mi sono stati vicini quindi lo dedico a tutta la contrada".