Antonio De Pascali, intervistato da Eleonora Mainò, commenta il recente cambio di monta dell'avversaria La Flora.
Antonio De Pascali capitano di san Martino, raggiunto telefonicamente per due battute dopo la rottura tra la sua avversaria Flora e Simone Mereu fantino ingaggiato in autunno più o meno contemporaneamente all'accordo tra san Martino e Andrea Mari.
E: Antonio un commento a caldo della mossa della tua avversaria?
A: direi un cambio più strategico che tecnico, Simone Mereu è un fantino fuori dai giochi, nel senso non legato o comunque non riconducibile a nessuna delle due schiere più note, aver rotto con lui mi sembra una dichiarazione di un cambio netto di impostazione del Palio che La Flora vorrà provare a fare.
Le notizie di questi giorni indicano Elias Mannucci come il fantino che sarà annunciato a breve, la valutazione è abbastanza semplice alla luce di queste voci, sempre che siano confermate. Si mantengono gli stessi cavalli scelti precedentemente e si passa da un fantino piccolissimo e leggero a un ragazzo che fisicamente è' completamente diverso,ma che è assimilabile a uno schieramento ben definito.
Si punta forse a un palio in difesa politica, piuttosto che in attacco dal punto di vista tecnico, con la possibilità poi di andare in appoggio di contrade più accreditate dal punto di vista di accoppiata, come estremo tentativo per scongiurare un nostro successo. Mannucci peraltro era stato recentemente invitato da noi come esponente, durante una cena della nuova generazione di fantini, per cui non si può nascondere il valore che comunque San Martino gli riconosce, mi ricorda molto Giovanni Atzeni agli inizi.
E: a san Martino come procede L'avvicinamento al 29 maggio?
A: bene, nella massima tranquillità, domenica saremo a Monteroni per definire il nome del fantino della Provaccia insieme a Pusceddu e ad Andrea Mari a cui comunque spetta la parola finale sul nome. E' davvero questione di giorni, per il resto si lavora forti e fiduciosi della scelta che abbiamo fatto, sia per l'ingaggio del fantino che del cavallo.
Elenora Mainò