Roberto Zucchi, intervistato da Eleonora Mainò, racconta le strategie della sua Contrada.
Roberto Zucchi, Capitano di Borgonovo, racconta di come la sua esperienza di Palio sia nata da ragazzino, contemporaneamente al suo ingresso concreto all’interno della Contrada; erano gli anni del Palio a ingaggio, anni in cui Borgonovo era una della Contrade più potenti con forti legami con Aceto e Vincenzo Foglia, una Contrada dove si coltivava la passione per i cavalli e dove Roberto è cresciuto come un ragazzo di bottega, fino a far parte della dirigenza vittoriosa dell’ultimo Palio vinto con Massimo Donatini nel 1995.
“Massimo è stato uno degli incontri più importanti della mia vita contradaiola , un rapporto che poi si è sviluppato ed è cresciuto insieme a noi, con radici ormai profonde non solo nella sua carriera di fantino ma anche nelle nostre vite private”.
E: come si è preparato Borgonovo al prossimo Palio di maggio?
R.: con un lavoro certosino, buttando giù un programma che abbiamo cercato di portare negli anni avanti, con la speranza che questo lavoro finalmente ci paghi e con la consapevolezza che qualcosa adesso si debba avere. Scenderemo in Buca con una certezza, quella di non aver nulla da invidiare ad oggi alle Contrade più grandi e potenti, saremo , a fronte del lavoro fatto, tatticamente alla pari. Sono molto convinto dei passi fatti, rafforzati da un ottimo rapporto con Giovanni Atzeni, il primo nome a cui vorrei , aiutato dalla sorte dopo aver avuto il cavallo giusto, accostare la mia giubba.
E: e dopo Tittia?
R: con Giovanni c’è un intesa particolare, grazie anche a similitudini caratteriali, dopo di lui, l’altro nome che posso fare è quello di Simone Mereu.
E: a fronte poi dell’assegnazione dello scorso anno, partendo dall’esclusione di Quella Rosa, Borgonovo in fatto di cavalli cosa cerca?
R: l’anno scorso il dislivello è stato tanto; Contrade come la mia sono state penalizzate al punto che tornando indietro, Quella Rosa andava messa dentro; per quest’anno noi siamo per un livellamento in alto. Voglio sedermi la sera del mercoledi potendomi giocare tutto, dalla vittoria alla purga, ma voglio avere la possibilità di riprendermi fino in fondo quello che ho seminato negli anni passati e durante l’inverno.
E: e Botteghe? Come lo hai preparato il tuo Palio in loro funzione? Dall’esterno l’impressione e i rumors sono che forse siete due tra le Contrade che si sono mosse di più.
R: Botteghe c’è, e si prende in considerazione, a maggior ragione per il loro lungo digiuno. Si potrebbe pensare a un equilibrio tra noi per come certe cose sono andate e stanno andando; di sicuro è una bella rivalità, nata sul campo come ti ha detto il mio dirimpettaio, ma che noi Capitani cerchiamo di gestire con grande rispetto reciproco; va anche detto che, seppur non con i risultati raccolti altrove, io , a Fucecchio , sono l’unico che si è confrontato con Luigi Bruschelli, sia direttamente che indirettamente. Comunque ognuno di noi ha i suoi punti di riferimento come fantini, noi a differenza loro, forse siamo meno soli.
E: durante l’inverno si era parlato molto di un possibile annuncio di matrimonio tra Borgonovo e Ricceri, poi?
R : Alberto è uno di quelli che piace o non piace, uno dei pochi però capaci di ribaltare le potenzialità di un cavallo, si, le voci c’erano e rimane un buonissimo rapporto con lui .
E: c’è stato però un acquisto importante, se non sul fronte fantini, ma sul fronte veterinario da parte tua, quasi un percorso parallelo tra voi le e Botteghe in questo senso.
R: si ,e ha un gran nome : Duccio Pellegrini.
Un professionista serio, che certo non ha bisogno di nessuna presentazione, sui cui anche la nostra prima scelta, Tittia, ripone la massima fiducia. Rimane nel mio staff anche Giovanni Benvenuti, che peraltro di Pellegrini è stato allievo e studente .L’ingaggio di Duccio è un altro di quei tasselli che ho sistemato in attesa del 22 maggio.
E: Borgonovo è una Contrada fatta soprattutto da giovani, con un Capitano che però l’evoluzione del Palio l’ha vissuta tutta, come lo vedi tu il percorso della vostra festa.
R: le Contrade qui non si fermano quasi mai, anche noi, seppur più piccoli abbiamo un numero incredibile di iniziative, c’è voglia di fare ovunque, c’è fame di Palio ma anche di Contrada, intesa come modo di stare insieme e filosofia di vita. Il Palio, se gli venissero aperte tutte le porte potrebbe diventare uno dei motori di questa città, non più solo la nostra passione ma un orgoglio per tutti, un vanto di Fucecchio.
E: come lo vive Roberto Zucchi , il ruolo di Capitano?
R: come un Capitano operaio, uno che in Contrada fa tutto quello che c’ è bisogno di fare. Come si farebbe in famiglia, la mia poi ormai si è fusa con la Contrada, anzi sono state propri le mie figlie la ragione per cui ho accettato di fare il Capitano .
E :in che senso ?
R: Io vengo da lontano nel tempo, da un Palio vecchio, che adesso non c’è più. La nostra Contrada negli anni ha attraversato momenti difficili, come accade ciclicamente un po’ ovunque; sono rientrato spinto soprattutto dalle mie ragazze e dall’idea che loro, come tutti i giovani, che sono la forza oggi di Borgonovo, abbiano bisogno di una vittoria. Perché vorrei che non mancasse più loro l’emozione di quel momento. Questi ragazzi, a cui cerchiamo di dare una forte spinta a responsabilizzarsi e a crescere anche grazie l’impegno in Contrada ,devono ancora viverlo quell’attimo della vittoria. Spero che Borgonovo quest’anno abbia finalmente occasione di regalargli questa grande gioia. Io ce l’ho messa tutta, ho aspettato quando è stato il momento di aspettare, ora credo sia il momento maturo per raccogliere.
Eleonora Mainò
Foto: Archivio Fotografico Contrada Borgonovo
