Alildo Boschi racconta le strategie della sua Contrada per il Palio 2016.
Alildo Boschi, Capitano di Massarella, arriva al Palio del 22 maggio con un sogno, un palio Rock, graffiante per la sua Contrada.
E: come hai vissuto il dopo corsa dello scorso anno?
A: un Palio non corso è una delusione forte, l’amarezza nei primissimi giorni era tanta, ma sono uno che fortunatamente metabolizza in maniera veloce, dopo pochissimo ci siamo rimessi al lavoro. Penso che Massarella quest’anno e non solo per il Palio dello scorso anno, sia in debito con la fortuna, che io sto chiamando a modo mio, senza particolari scaramanzie. Il Palio del 2015, alla fine adesso lo vivo come una spinta ulteriore. In questo giochino bisogna metterci in conto tutto, che vada bene, che vada male e che non vada per niente. Se mi sono fatto recriminazioni? No, caratterialmente sono una persona molto autocritica e rileggendolo quel Palio , non ho avuto da rimproverami molto; cosa che per esempio non era accaduta dopo la vittoria dell’avversaria nel 2013, quando messo sotto esame il Palio che avevo preparato la conclusione fu di una serie di valutazioni sbagliate.
E: quest’anno parti con un piccolo vantaggio in più, grazie alla squalifica della Torre.
A: non lo chiamerei vantaggio, piuttosto direi con un piccolo pensiero in meno, la sera del mercoledi, rispetto alla altre Contrade con la rivale , non avrò lo stress di aspettare che cavallo toccherà loro in sorte.
E: sogni di nuovo un Palio coi favori del pronostico?
A: desidero un sorteggio favorevole, ovviamente una situazione come quella di Rijaid, con un accoppiata che era ritenuta la più equilibrata, ha comunque un volto anche negativo oltre che positivo; le aspettative sono maggiori, si fa un Palio per forza meno coperti, bisogna esporsi di più.
E: nel post Palio del 2015 ti è passato di mente, anche solo per un attimo di smettere?
A: mai. Fare il Capitano è uno dei sogni di ogni contradaiolo, la passione nel farlo non ha mai vacillato e poi sono una persona che gli impegni presi li porta fino in fondo. Ma mi piace non solo il dietro le quinte, che poi è un privilegio di pochi, ma anche tutto quel piccolo mondo che si muove intorno non sono al nostro Palio di Fucecchio ma a tutti; le giornate che si organizzano coi ragazzi più giovani per le corse, i momenti in cui davvero ti mischi e si può stare insieme in maniera diversa. L’opportunità di conoscere tante persone, di ritrovarsi ogni anno , ecco questo è uno dei lati che fa del ruolo del Capitano un compito affascinante. A me piace questo lato umano, lo applico alla vita, al mio modo di fare il Palio e di viverlo;seppur consapevole che magari non paga subito o non paga sempre .
E: nella tua esperienza alla guida di Massarella, ad ora il momento in cui hai sentito e poi visto di aver fatto un buon lavoro?
A: il Palio del 2014, quello con Quercino e Virginio Zedde. Un palio underground , se vogliamo rimanere nella similitudine musicale. Quercino era un 8/9 cavallo su cui però si poteva lavorare; Virginio, con cui da molto ho un rapporto stretto, arrivò da noi con mille motivazioni e ne venne fuori un Palio che forse nessuno si aspettava da Massarella.
E: Insieme a Virginio un ‘altro dei tuoi rapporti importanti è quello con Giuseppe Zedde.
A: si, lui è la nostra prima scelta, il legame tra noi è solido, chiaro e lineare, ed è cresciuto grazie all’affidabilità che mi ha dimostrato sempre .Se il sorteggio ci metterà nella condizione di tentare il colpo, molto probabilmente lo faremo con lui, altrimenti vedremo, tutto dipenderà da una serie di situazioni contingenti, le alternative non mancano.
E: e un esordiente?saresti pronto a buttarlo nella mischia?
A: mi piacerebbe, a chi non piacerebbe da Capitano scoprire qualcuno, ma per una Contrada con la rivale rischiare di portare in Buca un ragazzo inesperto è sempre e comunque una decisione difficile, i dubbi alla fine spesso prevalgono sulla voglia di novità. ma nel Palio non si può mai escludere niente.
E:Massarella ha una particolarità in più rispetto alle altre Contrade; qui non c’ è una donna nello staff, ce ne sono due e in due ruoli considerati generalmente molto maschili: Benedetta Boncristianii , barbaresco ed Elettra Merlini , veterinario.
A: eh si, la stalla da noi è più rosa che azzurra : Benedetta l’abbiamo vista tutti crescere e ad un certo punto la sua disponibilità la passione e la competenza l’hanno portata a questo ruolo, seppur giovanissima, ma nel pieno trend di Massarella dove si cerca di responsabilizzare molto i ragazzi fin da subito facendoli entrare nella gestione delle cose serie della Contrada. Elettra, invece, era un nome che mi era stato suggerito ; io stavo cercando un veterinario, cosa non facile, visto che o sono già ingaggiati o chi non lo è non ha interesse a lavorare nei Palii, poi ci siamo conosciuti, è subito scattato un gran feeling , ecco diciamo che ci sono arrivato e poi ci siamo trovati, ed è andata benissimo. Oltre che una gran professionista, è una gran donna, una presenza importante per noi che si èmolto integrata nella nostra realtà contradaiola.
E: Massarella non fa parte di Fucecchio, è una frazione, come si vede da lassù il Palio e i cambiamenti che gli si prospettano a breve e a lungo termine?
A: noi , se ti riferisci allo spostamento della data, abbiamo votato no e speriamo che la decisione non sia definitiva, qualcuno ha motivato la scelta per il discorso cavalli, altri per il clima. Piacerebbe a tutti fare il Palio in pantaloncini corti, ma secondo me innanzi tutto c’è una tradizione da rispettare e poi ricordiamoci che siamo il primo Palio della stagione e dovremmo mantenere questa caratteristica, almeno per me. Fucecchio avrebbe , se ci fosse più convinzione e più lavoro da parte non delle Contrade, che già fanno tantissimo, ma dall’alto la possibilità di diventare davvero il secondo Palio d’Italia, il potenziale c’è tutto. Il nostro Palio è nato più tardi di altri, ma ha avuto una crescita molto veloce, che avrebbe bisogno di essere riconosciuta e valorizzata, anche solo per il lavoro sul sociale che fanno le Contrade e che hanno permesso a Fucecchio di rimanere viva e non spengersi.
E: Massarella come è ?
A : Massarella è un ‘idea; essere Massigiani è un concetto di vita; ci siamo salvati dall’edilizia negli anni di boom e siamo rimasti il nucleo storico del paese, che da generazioni lo compone. Siamo un popolo con origini contadine, forte e temprato, orgoglioso della sua importante storia millenaria. Un paese che è diventato una Contrada, una Contrada che è maturata tanto, ad esempio nel dopo Palio scorso, tutti ci siamo stretti forti , cercando di non perdere l’entusiasmo. Massarella non dorme mai e cerchiamo di offrire ai Massigiani una serie di iniziative a tutto tondo , e questo è possibile anche grazie a Ferrero Rosati, il mio Presidente, che tira avanti con vigore e una grande verve tutti i vagoni del nostro treno rosazzurro ; senza perdere di vista nessuno, con una capacità unica di coinvolgere le persone.
E: cosa gli dirai prima di scendere la sera della tratta ai tuoi ?
A: poco, perché non hanno bisogno di carica, anzi, ce la trasmettiamo a vicenda la carica; gli dirò di scendere con la fierezza di sempre, forti del loro essere Massigiani.
Eleonora Mainò
Foto: Archivio Storico Contrada Massarella