Intervista a Scompiglio.
Jonathan Bartoletti, 35 anni, 17 Palii corsi, 3 vittorie; individuato da tempo e da molti come il terzo polo in fatto di prime scelte tra i fantini del Palio di Siena : "Io sono Scompiglio, non mi interessa essere dentro una classifica dei migliori, voglio essere e correre come sono, ho cercato negli anni di non cambiare, in fin dei conti applico alla mia passione, il Palio, quello che mi hanno insegnato nella vita, impegno e attenzione e rispetto in quello che si fa, col lavoro, con le persone, coi cavalli, che poi sono i primi con cui mi relaziono e quelli che mi danno da mangiare".
È' deciso Jonathan in quello che dice, deciso ma gentile nel parlare. Si spiega in maniera serena a pochi giorni dall'aver raggiunto il bandierino in groppa a Preziosa Penelope e aver rotto il lungo digiuno della Lupa.
" Sono uno che non si risparmia, come tutti i colleghi del resto, si lavora sempre, si fanno sacrifici cercando di non lasciare niente al caso, allenamenti, palestra, provincia tutto per arrivare pronti al Palio, per far vedere quello che siamo in grado di fare e cercare di dare il massimo.A loro, alla Lupa, lo dovevo se vuoi un pizzico in più; mi avevano già dato fiducia, è stata una Contrada che nell'inverno ho aspettato, insomma mi ha fatto davvero piacere regalargli la vittoria.
Tu sei uno che si fidelizza nel tuo lavoro di fantino, si vede dalla tua carriera e a maggior ragione emerge dalle tue parole.
Si, nel senso che il Palio non è solo il mio lavoro, la mia passione più grande e il sogno ma anche una serie di rapporti umani che nel tempo ti legano, le cose mi piace farle e viverle a fondo,quando nascono certe situazioni poi scatta qualcosa in più. Non ci credo che il Palio è solo una corsa, e' anche qualcosa in più.
Quanto ha contato tutto questo il 2 luglio?
Ha contato come conta sempre. Scompiglio sabato doveva fare bene per se' stesso e per la Lupa. Mancava la vittoria a tutti, a me e a loro.
E' stata una situazione particolare quella vissuta con un unica figura a rappresentare sia Capitano che Priore ?
No, nel senso che a me i 4 giorni piace viverli fino in fondo, applicandomi e rendendomi disponibile in tutto, con Gabriele Gragnoli il rapporto è stato subito buono ma non ho avvertito particolari differenze, c'era da lavorare e da lavorare bene.
E con Penelope come è stata l'intesa ?
Guarda Penelope mi piaceva ero anche andato a montarla e di questa possibilità ringrazio sia Francesco Caria che i proprietari, c'era da aggiustare qualcosa al canape ma grazie alla collaborazione di tutta la stalla siamo riusciti a gestirla bene... Per il resto la nostra intesa e' ancora negli occhi di tutti; mi ha permesso di fare una corsa diversa, non di impatto immediato come spesso mi avete visto fare ma più ragionata, con un controllo differente sia della mia condotta che di quella degli altri sul tufo. Una gestione della corsa più tranquilla che ha dato i suoi frutti.
Di te dicono che sei molto scrupoloso nella stalla, uno che lascia poco al caso.
Sai come dicevo prima si lavora forte sempre e quando c'è l'occasione di farsi vedere è bene impegnarsi fino in fondo collaborare con tutti per ottenere il meglio, poi si sa nel Palio la fortuna è regina ma va aiutata e stimolata e bisogna farsi trovare pronti cercando di non lasciare nulla al caso, di finire la corsa tornare in Contrada senza il rimpianto di non aver predisposto tutto al meglio.
Tu hai una particolarità, non vivi sempre qui, questa tua scelta però non ti impedito da subito di essere nel giro importante .
Dopo il Palio di agosto torno a casa e rientro in zona dopo la Befana; è una mia scelta ma anche una necessità, la mia famiglia sta a Pistoia e il legame tra noi e' forte, com'è naturale durante la stagione di corse bisogna li trascuri un po' e allora sfrutto quel periodo per godermi le persone a cui voglio bene da vicino, comunque posso allenarmi, ho tutto lo spazio per farlo, ho Pisa se voglio a un tiro di schioppo e nello stesso tempo posso dire che questa situazione non mi ha mai svantaggiato, sia perché comunque sono vicino e quando c'è da incontrarsi si monta in macchina e si va sia perché alla fine il valore di un rapporto non lo fa la vicinanza o la lontananza ma quanto ci si tiene entrambi.
Jonathan questa vittoria ( la seconda per te peraltro in una Contrada in attesa da tanto) arriva alla fine di un percorso complicato, il processo relativo all'incidente di Asti, così a guardarti in Provincia pareva quasi tu fossi diventato più leggero quest'anno a cose concluse
Se dovessi definire quella vicenda potrei dire solo una parola : brutta. Brutta perché umanamente pesante, difficile da affrontare sia perché ero solo, a parte il sostegno della mia famiglia, sia perché davvero i media hanno dipinto un Bartoletti che non è reale. Qualcosa da non augurare mai a nessuno di affrontare nella vita. Ecco. Un peso superato adesso ma che non era possibile affrontare con leggerezza e senza pensiero.
Adesso vinto il terzo Palio, Scompiglio come organizza il resto della stagione?
A parte lunedì mi sono già rimesso a lavorare, è rientrato anche Pathos, un cavallo a cui in questi anni mi sono dedicato molto, sta bene ed è apposto e questo è la cosa più importante, domenica c'è l'estrazione e quindi si riparte subito; questa settimana però me la prendo anche un po' per godermi questa Contrada e questa vittoria tutti insieme, l'ho detto e lo ripeto ci tenevo a vincere, ma ci tenevo a vincere qui.
Eleonora Mainò