"Mi prendo una grossa responsabilità perché negli ultimi 20 anni il Bruco è sempre stato protagonista".
Simone Manganelli è il nuovo Capitano della Nobil Contrada del Bruco. Per lui un passato importante nella stalla della Contrada di Barbicone e non solo. E' stato anche uno dei proprietari di Indianos, cavallo che ha corso 7 Carriere tra il 2010 e il 2014. La Voce del Palio lo ha intervistato.
Allora Simone, una grande soddisfazione per questa elezione in una Contrada importante come il Bruco...
"Le Contrade sono tutte importanti, è evidente che per me è un'enorme soddisfazione e mi prendo una grossa responsabilità perché negli ultimi 20 anni il Bruco è sempre stato protagonista. L'aspettativa è quindi quella di continuare a essere protagonisti".
Sappiamo che i nomi dei fiduciari verranno resi noti in seguito...
"Sì, io ho volutamente messo in votazione il mio nome e basta. Sui nomi dei mangini ho cominciato a pensarci ma non ho fatto un ragionamento "a monte" perché caratterialmente non sono abituato a "mettere il carro davanti ai buoi". Fortunatamente non abbiamo un'urgenza impellente perché ad oggi nel 2017 non corriamo. In un tempo ragionevole conto di comporre la "squadra".
Tu sei stato vice barbaresco e poi barbaresco ufficiale tra gli Anni Ottanta e Novanta: che esperienza è stata?
"Io credo che il barbaresco sia il ruolo più bello che ci possa essere nel mondo del Palio perché sei il "custode" dell'unico "oggetto" veramente insostituibile. Io ho rivestito questo ruolo anche da passionista di cavalli, con alcuni amici avevo Indianos . Io ho fatto il vice barbaresco dal 1989 e il barbaresco ufficiale dal 1994. Quelli erano anni non felici per la nostra Contrada anche se poi nel 1996 arrivò la vittoria che fu una grande "liberazione". Quella vittoria mi dette delle sensazioni che penso non siano replicabili. Sono stato anche nel Consiglio di Società e nel Seggio ma incarichi di primo livello non ne avevo mai avuti"
Quest'anno il Bruco ha montato Carlo Sanna e Giuseppe Zedde: ovviamente è prematuro ma ti chiedo se potrebbero essere due nomi da cui ripartire per il futuro
"Come hai detto è prematuro, credo però che il Bruco debba guardare a 360 gradi senza preclusioni, anche in virtù della nostra condizione senza l'avversaria. Credo che il lavoro che è stato fatto fino ad ora vada valutato e non disperso. Chiaramente non ero "nella testa" di chi mi ha preceduto, farò anche delle mie valutazioni su tutto quello a cui andrò incontro. Disperdere il lavoro fatto in precedenza sarebbe secondo me autolesionistico ma nomi, per adesso, non me la sento di farli"
Francesco Zanibelli
Foto: www.radiosienatv.it