Intervista alla vincitrice del Palio delle Amazzoni 2015.
Simona Godani, 30 anni ancora da compiere , ha un cognome che non ha nulla di casuale nel mondo dell'ippica.
Di Ozieri ma per metà ogliastrina, è figlia di Luigi Godani, allenatore, un babbo con una storia importante che fino a poco tempo fa è stato invece che il suo primo sostenitore quello che ha cercato di dissuaderla dal suo desiderio di correre i Palii. "Babbo ha ceduto solo dopo la vittoria del Palio delle Amazzoni, nell'estate scorsa. Lui non era lì' , avevo voluto con me solo mio fratello ma sono stati collegati al telefono di continuo .
Adesso siamo arrivati a un compromesso, Palii si ma solo di donne. Ha sempre avuto paura che mi facessi male e dopo avermi visto cadere mi aveva fatto promettere di smetterla con questa storia dei Palii. "
La storia di Simona è quella di tanti altri nati e cresciuti a pane e cavalli, messa in sella fin da piccola da una famiglia del settore, una grande passione che cresce con lei fino all'adolescenza e alle prime esperienze , da tradizione con i cavallini della Giara poi il salto coi Palii dei grandi, fino a uno stop due anni fa dopo una caduta. Da lì la decisione di stare a guardare fino alla proposta di correre il primo Palio delle Amazzoni organizzato a Mamoiada nell'estate del 2015, dall’associazione Palio delle Amazzoni.
E: racconta di questa vittoria che ti ha fatto salire agli onori delle cronache.
S: all'inizio è' stata una proposta dell'organizzazione, poi l'idea ha preso forma e ho iniziato a preparare due cavalli, a pochi giorni dal Palio, li ho dovuti cambiare. Solo tue due è' andato in Toscana e ancora lo seguo con affetto nelle sue corse di preparazione in Provincia. Ho dovuto quindi ricominciare da capo, montando due cavalli che non conoscevo e non avevo mai provato . Pensavo a un Palio più tranquillo, con una andatura blanda, invece siamo partite forte nonostante la pista brutta e poi … poi è arrivata la vittoria a cui io per prima non credevo.
E: come è stato correre con un cavallo che non conoscevi?
S: non solo ci ho corso, ma ci ho vinto , Radames, un cavallo in allenamento da Simone Mereu. Che ti devo dire ? Mi sono fidata, ed è stata una scoperta, tanto mi sembrava allegro e brillante prima, poi in corsa è' diventato un giocattolino, maneggevole , facile da mandare e che mi assecondava
E: come è un Palio di donne?
S: come dicevo, simile a un Palio tra uomini, nel senso che poi quando siamo lì si diventa uomini e si manda come uomini. Quest'anno forse sarà diverso già ci conosciamo e sono in programma diverso Palii di donne, si è creato un rapporto diverso tra le amazzoni, iniziano a nascere delle amicizie ma quando saremo in pista passerà tutto.
E: quando correvi tra gli uomini, hai sentito molta differenza rispetto a loro?
S: no, un po' perche' nell'ambiente ci si conosce tutti e ci sono cresciuta e questo di sicuro mi ha agevolato nel sentirmi meno a disagio, semmai li ho invidiati , in apparenza lasciano trapelare meno emozione e trasmettono più tranquillità . Io poi sono molto emotiva e fino a che non cala il canape e non arriva quell'attimo magico ho il cuore in gola, poi diventa tutto più facile, dalla partenza all'arrivo è una boccata d'aria.
E: forse sarebbe stato più facile tentare una carriera in amazzoni per una ragazza?
S: io subisco da sempre il fascino del Palio piuttosto che delle regolari, il Palio è qualcosa che hai nel sangue e se la senti diventa poi una passione, tanto da farla diventare una lavoro. Tanti di quelli con cui montavo da piccola adesso sono fantini, il mio primo Palio di uomini l'ho fatto e c'era Pusceddu, con un cavallo suo. Da ragazzina per farti un altro esempio, mi ricordo di Gavino Sanna. Il Palio è il sogno di tutti quelli che vanno a cavallo in un certo modo.
E: c'è un tuo palio del sogno che vorresti correre?
S: qui in Sardegna Gavoi di sicuro, nonostante la difficoltà della pista, mi piacerebbe davvero, un poco me lo sogno di correre per quella discesa; per il resto Siena è' il top, la meta del cuore di tutti. Quando ho visto Piazza Del Campo per la prima volta ho pensato : voglio farlo anche io.
E: speri di averla l'occasione di tentare?
S: è il mio sogno … e tale deve rimanere, irrealizzabile. Per adesso il Palio di Siena lo guardo e lo godo nella sua bellezza da spettatrice, quando posso. Come spesso cerco di andare a Buti, un altro Palio che mi piace, mi diverte come atmosfera , mi piace tanto la gente e ci torno sempre volentieri. Quest'anno sarò anche a Fucecchio, e vedrò per la prima volta il Palio di maggio.
E: c'è qualcuno a cui ti ispiri?
S: cerco di rubare con gli occhi un po' da tutti. Se devo farti dei nomi, ovviamente il primo è Tittia, il migliore sulla piazza, uno da guardare per lo stile, un fantino ricco di ogni dote e che secondo me è arrivato così in alto proprio per i suoi meriti . Poi mi piace la grinta di Carlo Sanna, perché è' una delle caratteristiche che servono nel Palio. Infine Francesco Caria , uno da ammirare per la continuità che ha nel lavoro e per i risultati che raggiunge coi i suoi cavalli.
E: tutti sardi .
S: si, ma per un motivo semplice, noi abbiamo un modo di montare diverso, per noi è un gesto naturale andare a cavallo e farlo in una maniera tale da fonderci con l'animale. Guarda anche Branca, se vuoi un nome fuori dai Palii ma che fa parte dell'ippica importante, Fabio è' uno di quelli che sa mettere le ali ai cavalli, uno di cui si intravede il genio quando monta.Uno arrivato in alto davvero rimanendo un ragazzo normale, come credo sia anche Giovanni Atzeni.
E: la tua caratteristica a cavallo quale è , come ti piace interpretare la corsa?
S : intanto con la massima concentrazione nel far bene, guardando poco gli altri. Sono una a cui piace partire davanti, usare poco la frusta, e correre libera all'esterno per gestire bene la traiettoria , considerando anche le piste su cui corriamo qui in Sardegna.
E: Simona Godani ha un cavallo del cuore?
S: certo che ce l'ho , Emma Ma, una cavallina a cui ero già affezionata e che si fece male. Il proprietario me la regalò e come spesso succede coi cavalli , l'ho curata con l'amore e mi ha regalato intanto una puledrina, Simona Bella , il suo, il nostro primo prodotto. E poche settimane fa è nato il secondo.
Una bella storia , la nostra.
Eleonora Mainò
