¯ "La storia del Palio Straordinario del 18 maggio 1947" - La Voce delPalio
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Pietro Tonnicodi Fotografo
Massimiliano Bruttini

La storia del Palio Straordinario del 18 maggio 1947


La storia del Palio Straordinario del 18 maggio 1947
19/05/2016

Vinse la Civetta con Primo Arzilli detto Biondo su Brillante.

Ricorreva ieri il sessantanovesimo anniversario della vittoria della Civetta nel Palio Straordinario dedicato al Sesto Centenario della Nascita di Santa Caterina. La disputa di quella carriera fu molto discussa in città e messa anche in forte dubbio per la ben nota carenza di fondi ed i conseguenti problemi organizzativi dell’immediato dopoguerra. In città si crearono due schieramenti contrapposti ma alla fine il consiglio comunale votò a larghissima maggioranza per il si, anche e soprattutto per l’importanza della dedica. Le contrade partecipanti vennero estratte il 4 maggio e la tratta, con soli sedici barberi, si tenne il giorno 16. La sorte arrise all’Aquila in cui arrivò Piero reduce dal cappotto del 1946 ed al Drago in cui si riformò l’eroica accoppiata del Palio della Pace formata da Folco e Rubacuori. Tuttavia a rubare l’occhio fu il velocissimo purosangue Cesarino toccato all’Oca vogliosa di rivincita dopo le due clamorose sconfitte dell’anno precedente. Nelle prove la Civetta ebbe notevolissime difficoltà a trovare una monta adeguata al guizzante Brillante che venne affidato, dopo le cadute del Napoletano e di Coscia, al fido Arzilli che era stato irreperibile fino alla Prova Generale. Suscitò dubbi e perplessità la scelta dell’Aquila di montare Alfio Tacconi detto Biondino, fantino inesperto e mediocre ritenuto inadatto a condurre il grande Piero. Il 18 maggio 1947, agli ordini del navigato Guglielmo Ricci, entrarono tra i canapi: la Civetta con Il Biondo su Brillante; l’Aquila con Biondino su Piero; il Valdimontone con Ranco su Stretta; il Leocorno con Saragiolo su Fato; la Tartuca con Ciancone su Pallino; la Selva con Ganascia su Goioso; il Drago con Rubacuori su Folco; la Torre con Coscia su Ida; la Giraffa con Pietrino su Topo; l’Oca di rincorsa con Amaranto su Cesarino. Amaranto, penalizzato dalla posizione di rincorsa, decise di rompere subito gli indugi in testa partirono, favorite dal posto al canape, la Civetta e l’Aquila, con l’Oca a galoppare dall’esterno a folle velocità. Evitato l’ostacolo di Ganascia l’Oca stava per portarsi in testa a San Martino ma le zampe di Cesarino non riuscirono a reggere e la caduta ebbe conseguenze drammatiche. L’Arzilli ne approfittò portando la Civetta in testa ma al Casato fu l’Aquila a sorpassarla. Dopo poco però l’inadeguatezza del Biondino venne confermata dalla caduta che ne precluse ogni possibilità di successo. Per l’Arzilli, per nulla impensierito dalla rimonta del Drago, fu un gioco da ragazzi riportare Brillante in testa centrando il secondo successo per la Civetta dopo quello dell’agosto 1945. Il dopo Palio fu inevitabilmente condizionato dal dramma di Cesarino non mancarono le polemiche e molte accuse allo sfortunato Amaranto ancora al centro, suo malgrado, di giudizi e commenti fin troppo aggressivi. La Civetta festeggiò la vittoria il 3 agosto 1947 ed il grande protagonista fu il suo giovane Capitano Batino Mori a cui fu dedicato questo sonetto: “Non ti frena l’astuzia dei più esperti, o la potenza degli altrui milioni, ma miri sempre verso la vittoria, oltrepassando ostacoli e incertezze. Raccogli dunque, in giusta ricompensa, i nostri osanna o giovin Capitano!”

 

 

ll nono Palio straordinario del secolo viene corso in onore di Santa Caterina, questa dedica stimola a dovere l’Oca che può contare su Cesarino, cavallo esordiente velocissimo, che viene affidato ad Amaranto per la terza volta consecutiva col giubbetto di Fontebranda.

Favorita è comunque l’Aquila con Biondino su Piero, mentre nel Drago si ricompone la coppia Rubacuori-Folco, si dice un gran bene anche di un altro esordiente, Brillante che va nella Civetta che si affida all’ultimo momento al Biondo.

Dalla mossa scappa via prima la favorita Aquila tallonata dalla Civetta, l’Oca, partita di rincorsa, rinviene a velocità doppia verso il primo San Martino.

Amaranto non riesce a mantenere il controllo di Cesarino che cade morendo sul tufo, ne approfitta la Civetta che va in testa.

Nel frattempo al Casato l’Aquila passa la Civetta ma la successiva caduta del Biondino spiana la strada al Biondo.

Per la Civetta è un facile trionfo, mentre secondo si piazza, molto staccato, il Drago.

Un’ultima curiosità, per la prima e la seconda prova nella Torre corre lo spazzino ocaiolo Ciambella, cose d’altri tempi…

Roberto Filiani

Foto: www.ilpalio.org



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