¯ "Castiglion Fiorentino: intervista a Jacopo Pacini" - La Voce delPalio
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Pietro Tonnicodi Fotografo
Massimiliano Bruttini

Castiglion Fiorentino: intervista a Jacopo Pacini


Castiglion Fiorentino: intervista a Jacopo Pacini
23/06/2016

Il fantino senese ha vinto Il Memorial Gentili per Porta Fiorentina con il cavallo Bombijou.

Jacopo Pacini è il fresco vincitore del primo Memorial Gentili, corso sabato scorso a Castiglion Fiorentino.
“Sono orgoglioso di aver vinto la prima edizione di una corsa dedicata a uno dei grandi nomi del passato, un memorial quasi da intenditori; la corsa ? ho avuto una buona dose di fortuna, che non guasta mai, ma sono riuscito a far aggiudicare la vittoria a Porta Fiorentina”.
E: come è stata l’esperienza a Castiglion Fiorentino?
J: bella a parte la vittoria, il mio primo nerbo alzato di un certo spessore, è stata forte dal punto di vista umano; questa è una piazza dove si respira parecchia passione, l’aria di Palio si sente e si è sentita anche per il Memorial, la Contrada e il gruppo stalla sono stati una bella carica per aiutarmi a vincere.
E: Jacopo Pacini è uno di quei volti che chi frequenta l’ambiente ha visto crescere; l’anno passato con la prestazione di Quadrivia si è avuto l’impressione che qualcosa fosse cambiato nel tuo percorso personale, è stato il Palio d’Agosto della cavallina che alleni la piccola svolta del tuo lavoro?
J: viene da un po’ più lontano; arriva sia dal lavoro fatto a Scuderia Donatini dove forse dal punto di vista dell’attenzione sul mio nome feci un piccolo salto di notorietà e poi se dovessi scegliere un punto di partenza vero e proprio potrei dire senza dubbio l’ammissione alla Tratta di Ora di Gallura, altra cavalla che ho allenato per diverso tempo,ecco quel momento è stata una presa di coscienza dei miei mezzi e delle mie capacità;ho iniziato a vedere un piccolo risultato che mi ha permesso di impostare forse anche il lavoro su me stesso in maniera diversa: Ora era una cavallina da ricostruire e rivalutare, quando è arrivata sul tufo davvero dietro c’era stato un impegno forte.
E: dopo Ora sono arrivate le soddisfazioni con Quadrivia, uno dei nomi più attesi quest’anno; Quadrivia ha alle spalle un proprietario d’altri tempi, uno dei pochi cavallai vecchio stampo rimasti, come è stato e come è il rapporto con Remo Carli?
J:con Remo l’incontro è avvenuto per una serie di circostanze fortuite; Remo è un proprietario romantico, uno di quelli che nel cavallino da Palio vede la passione più che l’atleta; è una bella esperienza il lavoro sia con lui che con Quadrivia, l’anno passato ci ha regalato una bella soddisfazione, io stesso , pur conoscendola bene ormai, forse non me l’aspettavo fino in fondo una prestazione così. Sai lei è una femmina, molto sensibile , sveglia temevo l’impatto con una situazione nuova; e invece anche grazie alla competenza della stalla della Contrada a cui era andata in sorte ne è venuta fuori la corsa che tutti ricordiamo.
E: dal Palio di Agosto tu hai fatto poi un percorso particolare.
J: si , ho fatto una scelta mia, i cavalli da Palio in inverno si mettono a riposo; e ho deciso di dedicarmi a un perfezionamento , o almeno di provarci , della mia professionalità. Nell’inverno precedente avevo preso la patente per correre in GR, e quest’anno sono andato a Pisa; alla scuderia di Maurizio Guarnieri per alcuni mesi di lavoro.
E: una sorta di esperienza Erasmus fatta da grande; uno studentato tardivo.
J: l’ho fatto nel momento in cui mi sono sentito pronto e in cui poi mi è stata data la possibilità vera; ed è un esperienza forte che anche nelle piccole cose mi ritrovo tutti i giorni che monto a cavallo. Poi a gennaio, come accade anche per i cavalli che da tradizione per la Befana lasciano il prato e si rimettono al lavoro sono rientrato alla mia base, quella di Massimiliano Muzzi e del gruppo di ragazzi per cui lavoro i cavalli.
E: come è il lavoro con loro?
J: di responsabilità; Massimiliano “Ciccio “ Muzzi non è solo un appassionato, uno che nei cavalli c’è dentro da tantissimo; è un allenatore ed è anche parecchio competente; schietto e diretto; il confronto con lui a volte può essere forte ma dai risultati che otteniamo, possiamo dire che il team funziona. Abbiamo fatto una discreta provincia coronata con la partecipazione al Palio di Fucecchio di Bombijou, altra cavallina che è da noi.
Ecco anche lì, eravamo partiti con l’idea di fare l’esperienza della tratta e ce la siamo ritrovata al Palio, montata peraltro da uno dei big e nonostante tutto ha detto la sua, diventando a suo modo protagonista.
Un altro piccolo step concreto del nostro lavoro.
E: poi sia arriva alla Provaccia di Legnano; in San Bernardino con vittoria nella batteria e una buona corsa in finale.
J: guarda sia con San Bernardino a Legnano che con Porta fiorentina a Castiglion Fiorentino, il lavoro è stato di squadra e si è spalmato nel tempo; ho avuto il piacere quest’anno di preparare la Provaccia non come nome scelto all’ultimo ma con un contatto lungo con la Contrada, partito nell’inverno.Sono stato la loro prima scelta e questo mi ha responsabilizzato molto; sai quando si corre, ci si mette sempre l’anima, ma quando senti che addosso hai anche la fiducia di una stalla e di una Contrada, scatta forse un pizzico di mordente in più. A Legnano non eravamo considerati una delle accoppiate più competitive ma abbiamo detto la nostra, ci ho creduto fino in fondo nel fare bene, la carica che mi avevano trasmesso è stata fondamentale.
Lì ho corso con un cavallo di persone di Piancastagnaio per cui lavoro due purosangue ; ecco anche quello, nonostante magari la fatica di viaggiare per montare i cavalli, è stato il risultato di un rapporto di fiducia e umano; la bella prestazione la dovevo a San Bernardino e a loro.
E:e siamo arrivati alla vittoria di sabato scorso.
J: una piccola liberazione, avevano ragione tutti , alzare il nerbo per una Contrada e vedere seppure per un piccolo trofeo la gente felice … è qualcosa di diverso. In quel momento la fatica, il lavoro , la passione prendono forma. Per me forse è stata doppia la gioia; ho vinto con Bombijou; vincere con un cavallo di scuderia è un regalo a chi mi ha dato fiducia e ha creduto in me. Ecco ho chiuso un piccolo cerchio.
E: chiuso il cerchio da dove si riparte?
J: si riparte da tutti i giorni, adesso principalmente dal Ceppo, dalla previsite, si portano tre cavalli e si spera di ottenere qualche soddisfazione e dalle prove di addestramento mattutine.
E: Jacopo Pacini farà un serio impegno sul tufo?
J: Jacopo lo ha sempre fatto, magari nel tempo è cresciuto e cambiato, certo è che rimango un ragazzo di Siena, e aspetto sempre quel momento in cui mi affaccio dall’Entrone ogni anno, perché anche se poi torni in Purgatorio o all’Inferno, in quell’attimo tocchi il Paradiso.

Eleonora Mainò

Foto: Giovanni Feliziani



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