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"L’artista ha materializzato così il suo messaggio d’amore verso il Palio. Una sollecitazione visiva che scava nell’animo per cogliere l’essenza di una, tante realtà all’interno di una dimensione solo all’apparenza scomposta".
Questa sera nel Cortile del Podestà si è tenuta la Presentazione del Palio dipinto dal pittore senese Tommaso Andreini che è stato accolto con grandi applausi dal pubblico presente. Ecco il comunicato stampa tratto dal sito del Comune di Siena: "
"Tommaso Andreini aveva annunciato che il suo sarebbe stato un drappellone surrealista.
In effetti il drappo di seta che ha dipinto, seguendo la dedica del Giubileo straordinario che Papa Francesco Bergoglio ha voluto incentrare sulla Misericordia, impone allo spettatore riflessioni e considerazioni che trascendono il razionale.
Innanzitutto la scelta di usare colori quasi neutri. Nessun riferimento alle tinte dell’araldica contradaiola. Gli stessi stemmi sono in oro. Solo la rappresentazione della Madonna di Provenzano, in onore della quale Siena corre il Palio del 2 luglio, si riappropria della tavolozza dell’artista senese.
Nel resto del drappo una carnalità, umana e animale, squarciata da simmetriche impalcature dove ognuno può immaginare e costruire interiorità di sentimenti e credenze. Al centro un cuore rosso emerge dal costato di Cristo. L’unico elemento che, con il suo cromatismo, dilata e ingloba l’intera opera per richiamare, senza mezzi termini, il messaggio lanciato dal Pontefice: Misericordia. Anche gli angeli, molto umanizzati dal tratto elegante di Andreini, sembrano implorarla. Alzano le braccia verso quel cuore così carico di significazione e di senso.
La componente surrealista di Tommaso Andreini è riuscita a trasferire sulla seta fede e sogno in un ordinamento nuovo che supera la forma per creare un dinamismo artistico di grande valore. Un realismo visionario che rimanda all’interiorità, e che ha sete di tratti geometrici, di vuoti e di pieni, per indagare e far esprimere la parte onirica e l’inconscio.
L’artista ha materializzato così il suo messaggio d’amore verso il Palio. Una sollecitazione visiva che scava nell’animo per cogliere l’essenza di una, tante realtà all’interno di una dimensione solo all’apparenza scomposta, perché sta a chi guarda riempire gli apparenti vuoti per ricomporre armonicamente le sensazioni e trovare le verità che cerca.
Un esercizio complesso che obbliga una visione attenta tralasciando la facile superficialità".
Come di consueto è stato anche presentato il Masgalano realizzato da Chiara Flamini, figlia di Rosanna Bonelli detta Rompicollo che corse il Palio del 16 agosto 1957 nell'Aquila con Percina e che ha offerto l'opera. Questo il comunicato del Comune di Siena:
"Elegante e senesissimo il Masgalano realizzato da Chiara Flamini. Un’opera carica di amore per la sua città. Per la sua famiglia. E non poteva essere altrimenti. E’ stata la sua mamma a offrirlo, Rosanna Bonelli detta Diavola/Rompicollo, la prima donna fantino ad aver corso il Palio, era il 16 agosto 1957. Per lei la dedica sul retro a quasi 60 anni da quell’importante data.
Di forte impatto visivo, l’artista ha lavorato l’argento riuscendo a trasformare il prezioso metallo in simboli.
La forma è circolare, a mo’ di ruota, con i raggi che confluiscono al centro dove è raffigurata la testa di un cavallo sormontata dagli stemmi del Comune, del Magistrato delle Contrade e del Comitato Amici del Palio, sotto la scritta “Rompicollo 2016”. Nella parte superiore 17 pezzetti rettangolari di pietra serena incastonati, come gemme, nell’argento, riportano sottili pennellate di colore per richiamare l’araldica delle Contrade. Disposte in circolo, così che nessuna primeggi sull’altra fino alla conclusione del Corteo storico, quando solo la comparsa che avrà dimostrato più abilità ed eleganza durante le due Carriere riceverà l’ambito premio.
Sensibilità e creatività nelle mani e nel cuore della Flamini che, sulla parte superiore di questa raffinata raggiera, ideata in maniera armoniosa e dove tutti gli elementi riportati si uniscono coralmente, come in un componimento musicale, si leggono alcune strofe, dedicate al gioco delle bandiere, tratte da un sonetto scritto dal nonno, Luigi Bonelli (noto scrittore e sceneggiatore della prima metà del ‘900). Ancora un forte richiamo identitario alle sue radici familiari e senesi.
Il Masgalano di Chiara Flamini, ricco di suggestioni, si pone come una sorta di registrazione a posteriori, dove a emergere è la vita della sua famiglia, così fortemente intrecciata al Palio, ma forse è meglio dire abbracciata, lasciandovi importanti testimonianze"
Fonte: Comune di Siena
Fotogallery: Pietro Tonnicodi