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Parla Brio.
"Un Palio così mi è sempre mancato, era impegnativo, l'annata è stata molto travagliata. Ho passato un'anno e mezzo particolare, sia dal punto di vista personale che paliesco dopo i risultati che non sono venuti lo scorso anno.
Ho sofferto molto, meno male che Fabio Miraldi con tutto il Drago mi è stato vicino in tutte le vicende.
Era un Palio con una pressione mia personale nel voler dimostrare ancora una volta di essere da corsa.
Le rivali? Ora va di moda cercare di non far vincere l'avversaria, più la mossa andava avanti e più mi rilassavo. Non ho mai avuto paura, ogni tanto cambiavo strategia perché avevo paura mi prendessero un pò le misure. Anche io non sapevo se volevo fare una cosa o un'altra poi ho preso quella giusta.
Non ho mai provato? Le prove io le ho fatte a modo mio cercando di salvaguardare un cavallo che qualche anno era tanto chiacchierato. E' un cavallo un pò particolare, non volevo dare punti di riferimento e non volevo intralciare il lavoro della stalla. Chi dice che questo cavallo in Piazza non ci gira non ci ha capito niente.
Quando ho visto l'Oca dietro cosa ho pensato? Un incubo, ho detto prima il Bartoletti poi il Tittia, non mi danno pace (ride n.d.r): ho detto "lasciatemelo vincere, non mi rompete le scatole".
Forse ho sbagliato il terzo San Martino ma non volevo rischiare, non nego che un momento ho pensato che anche se ci battevo ho detto "basta vinca lui". Questo Palio se lo doveva portare a casa il Drago, Fabio se lo meritava.
Anche Rombo e Andrea Chessa hanno fatto un gran Palio perché comunque hanno fatto quello che dovevano fare cercando di intralciare il più possibile la rivale: è Palio anche questo.
A chi lo dedico? A Fabio Miraldi, Jacopo Gotti, a tutto il popolo del Drago e alla mia fidanzata Ilaria che con con tutti i miei difetti ancora mi sopporta. La famiglia è parte integrante del mio essere. La dedico anche al Bruco che mi ha permesso di arrivarci sereno e di intraprendere le strade che volevo.
Io non sono un amante delle strategie, quelle le trovo al canape, io porto tanto rispetto e non farei mai un torto a nessuno. Cerco sempre un cavallo che possa avere le caratteristiche come quelle di Rocco Nice: questo è "Occolé 2 la vendetta".
Francesco Zanibelli
Foto: Pietro Tonnicodi