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"Dedico la vittoria a mia moglie e a mia figlia".
"Due Palii a piedi mi hanno fatto male hanno fatto salire molto la rabbia. Volevo vincere in tutti i modi, quando ho visto la Chiocciola in testa mi sono detto che non poteva andare così.
Ho cercato di sfruttare le traiettorie interne seguendo anche le caratteristiche del cavallo, ci eravamo detti per quattro giorni che il Palio non finiva al primo San Martino. Ho aspettato cercando di nerbare e spingendo al momento giusto.
Il cavallo ha reagito alla grande, è andato fortissimo e devo fare veramente i complimenti alla stalla che è una grande stalla. A costo di morire ma volevo vincere.
L'accoglienza non calorosa nella Tartuca visto che mio babbo aveva vinto nella Chiocciola? Ho vinto un Palio io e uno Già del Menhir, diciamo che mi sono rifatto.
Quando sono caduto ho cercato di rialzarmi ma poi sono caduto di nuovo perché ho battuto un bel tonfo alla testa. Dopo ho visto il cavallo scosso biondo in testa, mi volevano mettere nella barella, mi sono messo a correre e a urlare. Non so nemmeno cosa possa essermi fatto.
Questa vittoria la dedico alla mia bambina e a mia moglie che in questi anni mi sono sempre stati vicino e hanno mangiato tanta merda insieme a me. La dedico anche al bambino che deve arrivare che ancora non sappiamo se sarà maschio o femmina. Nascerà verso il 15 giugno. Avevo una motivazione dentro che gli altri non potevano avere.
In questi giorni penso che tutti abbiano visto che avevamo delle problematiche al canape, abbiamo fatto un grande lavoro col supporto di tutti quelli che sono dentro la stalla. Abbiamo voluto sentire anche mio babbo per mettere insieme le forze. Penso che questo sia un Palio di riscatto anche per lui per come ha finito la carriera".
Francesco Zanibelli
Foto: Pietro Tonnicodi