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Lavora da Valter Pusceddu detto Bighino.
Conosciamo meglio Gianluca Di Leo, classe 1987, che domenica scorsa a Monteroni d'Arbia ha montato i cavalli di Valter Pusceddu detto Bighino.
Gianluca, da dove nasce la tua passione per i cavalli?
"Io di origine sono siciliano, sono arrivato all'Ippodromo di Livorno quando avevo 12 anni. Sono andato a lavorare nelle scuderie di Saro Pecoraro detto Tristezza. Ho fatto l'allievo lì e ho montato 10 anni alle regolari. Ho fatto poi 3 anni l'artiere da Botti e ho conosciuto la mia attuale compagna che è di Siena".
L'anno scorso hai vinto una batteria a Pian di Scò...
"Sì, ho montato Adone da Clodia che è di mio suocero e di mia moglie. In finale poi sono arrivato terzo. La settimana successiva l'ho montato in un palio a Ripa di Mosano in Molise e lì ho vinto batteria e finale".
Il rapporto lavorativo con Valter Pusceddu quando è nato?
"Ci siamo conosciuti lo scorso anno a Pian di Scò, io lo conoscevo solo di nome. Due mesi fa mi ha chiamato e adesso lavoro da lui. Mi ci trovo bene, è una persona di mestiere. Adesso vivo a Siena con la mia compagna e mia figlia".
Parliamo dei vostri cavalli di scuderia...
"Ci sono Zizzina, Virago, Zentile, Uragano Rosso, Sultano da Clodia e anche Genarmoly che non ha certo bisogno di presentazioni. C'è anche un'altra cavalla che ancora non ha corso".
Domenica a Monteroni d'Arbia nella prima corsa sei stato protagonista di una caduta insieme a Carlo Sanna: raccontaci come è andata..
"Io stavo cercando di vincere la corsa, ho trovato un fantino come Carlo Sanna, sono cose che succedono. Ho provato a infilarmi all'esterno anche perché non volevo tirarmi indietro. E' finito tutto lì, è andata bene, prima è caduto lui poi io gli sono inciampato sopra, io mi sono fatto solo qualche graffio. La corsa la volevo vincere però ormai è andata così. Zizzina è una bella cavallina: è precisa e penso che verrà ancora avanti. Eravamo entrambi alla prima esperienza, Monteroni non è una pista facile".
Quest'anno quindi ti vedremo impegnato anche in altre corse in provincia?
"Io spero di sì, per ora non ho cavalli miei. A questo poi ci penserò, vediamo cosa avviene in futuro. Il mondo delle corse a pelo sicuramente mi piace poi ho vissuto i racconti di Tristezza e Rondone che sono stati i miei primi maestri. Saro mi ha sempre detto: "Tu hai le gambe lunghe, a cavallo ci stai bene". Io comunque non chiedo mai se monto o no monto: sono stato sempre abituato a meritarmi le cose che ricevevo".
Ti vedremo anche a Mociano e Monticiano?
"Se viene fuori qualcosa volentieri, io non mi tiro indietro, ormai mi sono buttato nella mischia".
Il tuo obiettivo per questa stagione di corse a pelo?
"Io prendo quello che viene, la prima cosa è che per farsi vedere ci vogliono i cavalli. E' sempre il cavallo che fa il fantino, mai il contrario".