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"C'è stato un bel lavoro di squadra".
Dopo la storica vittoria di domenica abbiamo intervistato Tobia Trabanelli, capitano del Borgo San Luca che non vinceva dal 1991 nella Corsa dei Cavalli.
Partiamo dalla scelta del cavallo e del fantino: come siete arrivati alla conferma di Valter Pusceddu e all'ingaggio di Calliope da Clodia?
"Con Valter ci siamo subito confrontati dopo il Palio dello scorso anno. Ci siamo riuniti attorno a un tavolo e con lui ho chiarito la mia volontà di continuare e di portare avanti un progetto. Io su di lui ho creduto fin dall'inizio e non volevo cambiare strada. A luglio abbiamo deciso dunque di continuare con lui e, dopo il Palio di Asti, lui mi ha chiamato e mi ha detto: "Ferma quella cavalla che andiamo a vincere il Palio. Se un fantino come Valter Pusceddu ti dice una cosa del genere non c'è da pensarci molto: ho preso il telefono e sono andato da Massimiliano Narduzzi giù a Roma. Da lì in poi abbiamo iniziato a lavorare sul Palio di quest'anno. Con Massimiliano abbiamo concordato anche la scelta del veterinario: Alessandro Illuzzi, una persona strepitosa, sia a livello professionale che umano. E' stato tutto molto dettagliato, sono rimasto impressionato dalla professionalità da parte di Valter Pusceddu e di Massimiliano Narduzzi, abbiamo fatto un bel lavoro di squadra".
I giorni del Palio come sono stati?
"Come ti ho detto abbiamo fatto un bel lavoro di squadra con il veterinario Alessandro Illuzzi e anche con Mario Mocci, il barbaresco che ci ha mandato Narduzzi. Lui ha insegnato molte cose ai ragazzi della stalla. Io mi ero dato 5 anni per provare a vincere il Palio: è arrivato al terzo tentativo quindi bene così. I giorni del Palio, rispetto agli altri anni, li ho vissuti in una sorta di serenità totale con una grande concentrazione su quello che c'era da fare. Ci siamo comunque confrontati perché anche Valter ha voluto che si andasse avanti sempre di pari passo con le scelte di contrada. Adesso devo metabolizzare bene, ho dei vaghi ricordi di questi 4 giorni".
Parliamo della corsa: quando hai capito che la vittoria era cosa fatta?
"Io sono molto scaramantico quindi fino a che non ho sentito i botti non ero sicuro. Noi in questi 28 anni (la vittoria mancava dal 1991 n.d.r) siamo stati spesso sfortunati. Quest'anno avevo una sensazione particolare e lo avevo anche detto ai ragazzi della stalla. Valter è sempre stato tranquillo ed è stato attento a non far sprecare le energie alla cavalla. Calliope in quel lotto era sicuramente uno dei cavalli più forti ma era anche la più piccolina. Alla prima curva era già tra i primi poi si è messo dietro a San Benedetto e quando San Benedetto ha allargato è stato bravo ad infilarsi nel varco. Fino alla fine non ero serenissimo ma al quarto giro ho capito che stavamo per vincere. Credo che sia stata una bellissima corsa: c'erano tanti cavalli nel giro di pochi metri".
Tu nel 1991 avevi 10 anni: che ricordi hai di quella vittoria?
"Ho dei ricordi vaghi, mi ricordo quale costume avevo addosso perché io fin da bambino avevo sempre sbandierato. Mi ricordo anche che gli adulti mi fecero scavalcare la transenna. ed infine mi ricordo il fantino Mario Sanna e il cavallo Tuono Blu. Io ho sempre vissuto la contrada e ne sono innamorato: al mio cassetto dei ricordi ora aggiungerò anche quelli della vittoria di quest'anno".
Cosa ha significato per voi vincere dopo 28 anni?
"Sicuramente è stata una liberazione, a volte sembrava un sistema non scardinabile e invece voglio ringraziare tutti i ragazzi della stalla e tutta la contrada che in questi tre anni ha cambiato approccio nei confronti nella Corsa dei Cavalli e che ci ha dato una grossa mano".
A chi dedichi questa vittoria?
"Come ti dicevo prima questa è stata la vittoria di tutta la contrada. Questo è stato un anno in cui abbiamo dominato dappertutto e la vittoria nella Corsa dei Cavalli è stata la ciliegina sulla torta. La dedico anche a delle persone che non ci sono più: Mauro, Andrea, Filippo, Cecilia e Mary, che purtroppo è mancata in questi giorni. Mi dispiace perché lei avrebbe visto volentieri la corsa. Poi la voglio dedicare alla mia famiglia: mio padre è il Presidente e gli avevo promesso che gli avrei portato il Palio. La dedico anche alla mia ragazza Antonia che in questi 3 anni ha dovuto sopportare molti sacrifici.".