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Intervista al Preisdente dell'Associazione Anglo-Arabo corse.
Dopo la giornata di domenica scorsa a San Rossore, che ha visto la partecipazione di numerosi appassionati, abbiamo contattato Luigi Carli, Presidente dell'Associazione Anglo-Arabo corse.
Presidente, possiamo fare un bilancio della giornata di domenica?
"Il bilancio è sicuramente positivo, quello che è successo domenica per l'anglo-arabo è un evento storico. Anche in passato erano stati fatti dei tentativi per correre a Pisa che però non erano andati a buon fine. Questa volta invece è andato tutto bene, l'idea è nata il 16 agosto in una riunione alla quale abbiamo partecipato noi come associazione e dove erano presenti delle persone del Mipaaf. In questa riunione dissi che mi sarebbe piaciuto fare una corsa internazionale dedicata agli anglo-arabi. Questo era poi l'unico periodo in cui in Francia non ci sono corse e dalla Francia sono venuti due cavalli. Anche al direttore dell'Ippodromo di Pisa Emiliano Piccioni l'idea è subito piaciuta anche perché l'impianto pisano è molto orientato verso le manifestazioni internazionali. Siamo stati fortunati anche con il meteo perché è stata una bella giornata con un clima ottimo".
Questo esperimento potrebbe essere ripetuto in futuro?
"Sicuramente deve essere ripetuto anche perché altrimenti lascia un pò il tempo che trova. Domenica era presente anche il vice-presidente della nostra omologa associazione francese e con lui abbiamo parlato di come poter migliorare l'organizzazione di questa giornata nel 2020. Questo è stato un punto di partenza, se possibile vorremmo ampliare il numero di corse a Pisa".
Abbiamo visto due corse molto combattute e con tanti soggetti di qualità presenti...
"Sì, le corse sono state combattute, specialmente la corsa dei 3 anni in cui c'è stata battaglia fino al palo. Sicuramente era presente il top della qualità in questo momento in Italia e anche la spettacolarità penso non sia mancata: come ho detto prima nella corsa dei tre anni i primi 6 sono finiti tutti molto vicini".
Per chi non vi conosce, quali sono le attività della vostra associazione?
"La nostra associazione raccoglie preparatori, allenatori, allevatori e anche simpatizzanti legati al mondo del cavallo anglo-arabo. L'associazione ha un occhio di riguardo verso le corse regolari e il suo principale obiettivo è di tutelare tutto il mondo legato a questo cavallo. Si parla anche di allevamento: alcuni giorni fa ad esempio mi ha chiamato un socio per chiedere se è possibile creare una convenzione con la Francia per l'importazione degli stalloni e del seme. Abbiamo un Consiglio Direttivo di 5 persone e normalmente ci riuniamo una volta al mese. Durante il Consiglio Direttivo parliamo di tutte queste attività che facciamo".
Esiste un trait d'union tra la vostra Associazione e il mondo del Palio di Siena?
"Sicuramente, molti nostri membri sono persone che si interessano del Palio e che sono anche membri dell'Associazione Proprietari Allenatori e Allevatori del Palio. Con l'Associazione dei Proprietari dei Cavalli da Palio c'è una sinergia. Con Andrea Calamassi ci siamo già incontrati e sicuramente ci rivedremo a gennaio per vedere di fare alcune iniziative congiunte".
Foto: Enrico Querci