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L'Arte del Palio: Il Drappellone del 16 agosto 1988


L'Arte del Palio: Il Drappellone del 16 agosto 1988
06/04/2020

Dipinto da Bruno Cassinari.

Oggi inizia una nostra nuova rubrica chiamata l'Arte del Palio, in collaborazione con Nicola Nunziati. Il nostro Nicola ha scelto un Drappellone vinto per contrada e di ognuno farà la sua analisi pittorica. Noi ci occuperemo invece delle dinamiche della corsa. Iniziamo dal Drappellone del 16 agosto 1988 dipinto da Bruno Cassinari che fu vinto dalla Nobile Contrada dell'Aquila.

L'analisi pittorica

Artista Lombardo, classe 1912, Cassinari è uno dei maggiori esponenti della pittura italiano del primo '900. Espone alla Biennale di Venezia e collabora con Pablo Picasso, caratterizzando la pittura attraverso deformazioni, riflessioni proprio della strutturazione cubista, inserendovi ascensioni espressioniste.

Nel 1982 è già a Siena, dove esegue sette grandi vetrate per la Chiesa di San Domenico. Morirà improvvisamente a Milano nel 1992; solo pochi anni prima aveva realizzato il Palio per la Carriera di Agosto 1988 vinto dalla Nobile Contrada dell'Aquila.

Il cencio risulta “spezzato” in due: la parte terrena in basso e quella celeste in alto dove viene raffigurata la Madonna con bambino che sono suddivisi da una fascia intermedia come una mezzaluna che potrebbe tranquillamente essere la Piazza del Campo, come a cullare la figura femminile.

Quest'ultima è segnata dal tratto inconfondibile dell'artista, un volto che sembra sdoppiarsi con gli occhi ben delineati che guardano contemporaneamente noi e il bambino, anch'esso con volto deformato.

Una parte è rivolta verso la Vergine, l'altra alle contrade (in particolar modo a quella dell'aquila, forse un segno?), rappresentate con i colori ed una elementare araldica, il tutto circondato da un bellissimo blu intenso.

La parte inferiore, color terra di Siena, è tutta per i cavalli infatti ci sono ben 5 teste di cavallo. Le possenti incollature degli equini si intrecciano, come un ballo frenetico, violento e sconnesso, pronti a darsi battaglia. Ne sono prova gli occhi sbarrati, un richiamo artistico a Guernica di Picasso come in un grido d'aiuto verso l'alto, verso quella Vergine Maria che assiste alla scena, in maniera possente e serafico, consapevole degli eventi che seguiranno allo scoppio del mortaretto e del popolo festante nelle strade.

Un Palio che ha sempre catturato la mia attenzione, per la distribuzione cromatica, in alcuni casi mancante nella campitura, alla sfaccettatura dei segni, la suddivisione dei soggetti: un dipinto a mio avviso molto intenso e decisamente bello.

 

La corsa

Alla Tratta non ci sono Benito e Vipera. I cavalli più ambiti sono sicuramente Galleggiante e Figaro, che vengono assegnati rispettivamente a Civetta e Aquila. Il lotto è composto da ben 5 esordienti: Odeon (Nicchio), Liunica (Torre), Lespine (Lupa), Miura (Oca) e Lobelia (Tartuca).

Il grande Aceto approda nel Castellare su Galleggiante mentre l'Aquila ricompone l'accoppiata del Palio del 16 agosto 1985 con Figaro e Maurizio Farnetani detto Bucefalo. Cianchino e Il Pesse vanno a montare due cavalli non di primissima fascia: Fogarizzu (Onda) e Liunica (Torre).

La mossa è molto difficile con l'Onda di rincorsa che guarda con attenzione la Torre al primo posto. Cianchino, fantino dell'Onda, riesce a cogliere impreparata la Torre. Scatta in testa l'Aquila, seguita da Lupa e Civetta. Al primo San Martino cadono Lupa, Giraffa e Torre mentre l'Aquila prosegue la sua corsa di testa, seguita dalla Civetta.

L'Aquila prende decisamente il largo mentre dalle retrovie risale il Leocorno con Tredici e Euro che si porta in terza posizione. Al secondo Casato il Leocorno riesce a raggiungere la Civetta e a mandarla ai palchi. L'Aquila prende ancora più il largo e a quel punto non c'è storia: vince l'Aquila con Bucefalo (che vince il suo primo Palio) e Figaro, anche lui alla prima vittoria.

Il Capitano vittorioso è Renato Romei con i fiduciari Fabio Marchetti, Girolamo Brandolini d'Adda e Massimo Marchetti. L'Aquila non vinceva dal Palio del 2 luglio 1981.

 

Nicola Nunziati, Francesco Zanibelli

Foto: www.ilpalio.org



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