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Intervista al Rettore della Nobil Contrada del Bruco.
Oggi, giovedì 2 luglio 2020, è il giorno della Festa Titolare della Nobil Contrada del Bruco che festeggia Visitazione di Maria S.ma. Ecco la nostra intervista al Rettore Gianni Morelli.
Rettore, purtroppo sarà una Festa Titolare in tono minore...
"Sicuramente la Festa Titolare è ridimensionata però non possiamo prescindere dal significato che ha. Una volta tanto, considerata la disgrazia che ci ha colpito recentemente, abbiamo deciso di riportare la Festa Titolare nella sua data originale per dargli ancora più significato. Noi non ci siamo inventati niente: abbiamo seguito quello che ci dice lo Statuto e abbiamo fatto quello che secondo noi era giusto fare. Certamente lo stato d'animo non è il solito però comunque le contrade devono andare avanti anche senza il Palio. Il Santo Patrono è comunque un motivo di unione e di condivisione importante: quest'anno penso che abbia un'importanza ancora maggiore rispetto agli anni scorsi perché resta l'unico atto ufficiale di quest'anno".
Da Rettore quali sensazioni prova a vivere una Festa Titolare così inusuale?
"Intanto vorrei che le persone sapessero cogliere quello che di poco abbiamo a disposizione. Quest'anno il Mattutino si svolgerà nei nostri giardini in via del tutto eccezionale per permettere a più brucaioli possibile di partecipare. Il nostro Oratorio purtroppo è piccolissimo e quindi saremmo stati costretti a vietare l'entrata a chiunque. Quest'anno abbiamo deciso di spostare tutto all'esterno per permettere ai brucaioli di partecipare al nostro Santo Patrono che -lo ripeto- quest'anno riveste un'importanza particolare. E' la prima volta che facciamo il Mattutino nei giardini ma non è una novità la messa lì: la facciamo sempre prima dei Palii".
Nel periodo anche di lockdown quali attività avete portato avanti?
"Siamo stati obbligati a doverci trovare via call. Per certi aspetti è stata una novità per la storia della Contrada, come penso sia successo anche da altre parti. La Sedia Direttiva si è svolta sicuramente in una modalità non prevista dallo statuto comunque la contrada doveva andare avanti e aveva le sue necessità. Ho incontrato tutti i gruppi operativi della contrada per un saluto perché comunque tutti avevamo bisogno di vederci anche se a distanza. Siamo stati una contrada abbastanza vivace".
Voi come Bruco avete dei canal social ufficiali della Contrada?
"No, abbiamo solo il sito che è in fase di ristrutturazione. Una delle cose di cui avevamo parlato nel periodo di lockdown era quella di ristrutturare il sito. Vogliamo renderlo più moderno e adeguato ai tempi. Su Facebook è nato spontaneamente un gruppo con 500 brucaioli non organizzato dalla contrada. In questo gruppo sono state riversate tantissime foto trovate nei vari scaffali. E' stata ripercorsa una storia di Bruco veramente intrigante a partire dalla metà del secolo scorso. Io non sono su Facebook ma via via mi giravano delle foto che venivano pubblicate. Non è molto usuale riunire persone di tutte le età che si scambiano delle foto".
Secondo lei le contrade come stanno affrontando questo periodo difficile?
"Sicuramente non è un periodo facile però le contrade stanno reagendo e lo stanno facendo benissimo. Noi immaginavamo che il nostro tessuto sociale fosse così speciale e adesso però ne abbiamo la prova tangibile. Ci siamo dimostrati che noi siamo così: è stata una reazione all'emergenza incredibile".
Da contradaiolo come sta vivendo questi giorni senza la terra in Piazza?
"Con uno smarrimento totale perché non ci rendiamo conto e non abbiamo i nostri soliti punti di riferimento. Le consuetudini nei giorni del Palio sono ripetitive ai massimi livelli: tutti gli anni facciamo sempre le stesse cose. Quest'anno ritrovarsi senza questi punti di riferimento è spiazzante. Sono smarrito ma non preoccupato: in questo periodo abbiamo dimostrato che oltre al Palio c'è molto altro e questo mi lascia ben sperare per il futuro".
Foto: Pietro Tonnicodi