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"Etrusco è il cavallo più forte che ho montato in Piazza".
Questa sera vi raccontiamo la storia di Stefano Bernardini detto Olinto, classe 1969 di Castel del Piano. Corse il Palio del 16 agosto 1991 nel Leocorno con il cavallo Magalotti. Al suo attivo ha inoltre tante presenze alla Tratta tra il 1990 e il 2000.
Stefano, come è nato il tuo avvicinamento al mondo del Palio?
"Fu nel 1989 quando avevo circa vent'anni. C'era Bazzino che aveva i cavalli vicino ad Arcidosso, in località Capenti. Con lui iniziai ad uscire a cavallo e già allora avevo la grande voglia di fare il fantino. Dopo sono andato all'ippodromo per fare più esperienza. Diciamo che correre il Palio subito è stata da una parte una fortuna ma dall'altra una sfortuna perché non ero sicuramente pronto per correre il Palio. Mi sono trovato in una cosa più grande di me, le dinamiche del Palio sono strane. Con un pò di esperienza in più avrei sicuramente potuto fare meglio. Feci un anno di provincia in cui vinsi ovunque ed esordii subito".
Facciamo un passo indietro: raccontaci le tue emozioni della prima Tratta nel 2 luglio 1990 con Sole Rosso..
"Mi ricordo che vinsi la batteria. Probabilmente non mi rendevo conto fino in fondo, mi ricordo delle Prove di Notte con i tavolini nel mezzo e che erano completamente diverse da oggi. Mi sembrò un'atmosfera stean e all'inizio mi sembrava anche troppo facile anche se poi con il tempo mi resi conto che non era così semplice. Sicuramente il fatto di montare un cavallo esperto come Sole Rosso che aveva già corso tre Palii mi aiutò".
Come nacque il rapporto con il Leocorno?
"Il Capitano era Alfredo Mandarini e nella dirigenza c'era Marco Gualtieri che era direttore di banca ad Arcidosso. Da lì iniziarono a seguirmi e andai nel Leocorno come secondo fantino perché in prima battuta avevano Francesco Ticci. Francesco corse il Palio di luglio del 1991 dove mi sembra che non uscì benissimo. Mi ritrovai ad agosto a montare questo Magalotti che era un cavallaccio. Sicuramente la contrada credeva in me però sicuramente non lo volevano montare in tanti".
Il Palio come andò?
"Non fui molto fortunato: ero di rincorsa e il cavallo non voleva entrare. Ho seguito le direttive della contrada perché quei 2-3 fantini a cui dovevo dare una mano andarono davanti. Arrivai a San Martino spingendo forte ma il cavallo mi andò lungo e caddi. Se avessi avuto un pò di esperienza in più avrei preso il cavallo in mano prima e avrei impostato meglio la curva".
Dopo quel Palio hai fatto alcune prove e tante Tratte però per il Palio non hai più rimontato...
"Sì, andai vicino a montare nella Tartuca su Etrusco (agosto 1993 n.d.r). Il cavallo lo conoscevo molto bene perché era da Bazzino. Lì forse se Dario Colagé avesse trovato un'altra contrada, avrei potuto fare bene. Un'altra occasione grossa fu nel Leocorno nel luglio del 1995 su Naomy. Mi ricordo che ci furono delle forzature e alla fine montarono Sebastiano Deledda. Naomy era mia e lì sono convinto che avrei potuto fare un grande Palio: ci avevo fatto la Tratta dal 1991. Dopo il '95 ho montato ad Asti e Legnano e ho vinto a Castel del Piano (nel 1995 nel Borgo su Altoprato n.d.r)".
Hai qualche rimpianto per la tua carriera?
"No, è un'esperienza che ho fatto, si vede che doveva andare in questo modo. E' stata una bella esperienza: me la ricorderò per tutta la vita".
Il cavallo più forte che hai avuto modo di montare?
"Forse Etrusco: era un bel cavallo, ti dovevi fidare molto ed era un cavallo tosto da montare però aveva un grande passo. Un'altra cavalla che ho montato in Piazza che andava forte era Folaga Grande ma purtroppo aveva dei problemi al canape".
Foto: ilpalio.org