Le parole del capitano della contrada San Pierino".
A pochi giorni di distanza dalla splendida cavalcata di Dino Pes e Zia Zelinda, abbiamo sentito Raffaele Arnone, capitano della contrada San Pierino di Fucecchio.
Raffaele, al momento dell'assegnazione come valutavate Zia Zelinda?
"Noi in genere il giorno prima della tratta facciamo una riunione con il veterinario e lo staff stalla dove guardiamo i video delle corse e Zia Zelinda l'avevamo notata. Ovviamente ci piaceva ma preferivamo un cavallo fermo al canape. La contrada mi aveva chiesto i numeri dei cavalli con cui poteva esultare, io non li ho detti. Quando ci è toccata Zia Zelinda ho pensato che ci poteva andare meglio ma anche molto peggio visto che la ritenevamo una cavalla su cui si poteva lavorare".
Come siete arrivati alla monta di Dino Pes?
"Sceso dal palco, ho chiamato subito Dino anche se avevo già un ottimo rapporto con Giuseppe Zedde che però sapevo che non sarebbe venuto. Lui mi aveva già fatto capire che Zia Zelinda non era un cavallo che gli piacesse molto. A prescindere da tutto, avrei scelto sempre Dino perché era l'unico che mi avrebbe potuto dare quella mossa in più. Con Dino ho sempre avuto ottimi rapporti da anni anche se quest'anno avevamo un rapporto forte con Giuseppe che però ha preferito andare in Botteghe. A Giuseppe ho detto che avrei chiamato Dino e lui mi ha detto che ho fatto bene: Dino è sempre stato il mio secondo fantino".
Il lavoro durante i tre giorni del palio come è stato?
"E' stato ottimale: è nata una grande sintonia con i proprietari che è sempre un valore aggiunto quando hai un proprietario che non è un fantino e che ti dice tutto del cavallo. Avevo due professionisti: uno era Dino e l'altro è il nostro veterinario Francesco Putti. Sono 10 anni che San Pierino va sempre in finale con qualsiasi cavallo. E' stata una gestione molto tranquila e abbiamo evitato che la cavalla si potesse stressare. Grazie a Dino, al proprietario Luca Anselmi e al veterinario, abbiamo fatto le giuste terapie non scombussolando niente".
Quando sono state estratte le batterie cosa hai pensato?
"Ero un pò preoccupato perché mi erano toccati tutti cavalli forti e fermi al canape. Ci siamo detti che sarebbe stata la prova e che sarebbe stata utile per misurarci la febbre. L'obiettivo di tutti era la finale poi sui cavalli c'erano molte incognite. C'è stato Zarck che da favorito non è arrivato in finale. Quando c'è stato il cambio di busta, ho pensato che era già un primo segno. Era una settimana che speravamo di essere di rincorsa anche se erano ben 20 anni che non eravamo di rincorsa".
In batteria siete arrivati terzi e Dino Pes è riuscito anche a risparmiare un pò la cavalla in vista della finale...
"Sicuramente: guardando la batteria si vede che Dino frusta la cavalla prima del paletto e che dopo lascia andare la cavalla. Ne ha data poi un'altra al secondo giro dopo la curva del gommaio".
In finale siete ancora di rincorsa ed evitate la confusione in mezzo ai canapi...
"Sicuramente ci ha avvantaggiato: c'era Botteghe che cercava Borgonovo e Ferruzza che andava a cercare Cappiano. Tra l'altro Vittorino e Zenia Zoe erano i due cavalli che mi davano più preoccupazioni. Dopo la batteria, ci siamo accorti che Botteghe non era più da corsa e per noi è stata un pò una sorpresa vedere Giuseppe che andava a cercare Gavino. Quando ho visto che eravamo di rincorsa, ho girato il cappello come faceva Giuseppe Radice: mi sentivo che era la volta buona".
Dino Pes ci ha detto che all'ultimo giro Zia Zelinda andava ancora più forte...
"Sì, la cavalla era in grande forma e mi ha detto che avrebbe potuto dare mezza pista a tutti. Questo mi ha confermato che abbiamo portato la cavalla in condizioni ottimali: tra i canapi si sarebbe sicuramente stressata di più anche se secondo me avrebbe potuto dire la sua anche tra i canapi".
A chi dedichi questa vittoria?
"Un pò me la dedico a me stesso: ho passato momenti difficili e la contrada mi ha aiutato molto. La dedico anche a Giuseppe Radice: stiamo cercando di andargli a portare il cencio nella rsa dove si trova. Una dedica anche a Luciano Baldini, contradaiolo che è venuto a mancare da poco. Un pensiero infine per due persone che non stanno bene di salute: l'ex presidente Moreno Bavini e Maria Ada Barsotti".
