Vinse la prima edizione nel 1976.
A Casole d’Elsa da quest’anno ci sarà una nuova contrada che parteciperà. Si tratta della contrada Pievescola, frazione del Comune di Casole d’Elsa che aveva vinto la prima edizione del palio casolese nel 1976 con Roberto Falchi detto Falchino e che poi non aveva più partecipato. L’iniziativa è partita da alcuni giovani del paese tra cui il presidente della contrada Giulio Pacella che abbiamo intervistato.
Giulio, come è scaturito questo vostro desiderio di ricreare la contrada di Pievescola?
“Noi vincemmo la prima edizione del 1976 poi non avevamo più partecipato. Noi ragazzi di Pievescola andavamo tutti a scuola a Casole e abbiamo sempre seguito il palio poi la manifestazione è cresciuta sempre di più. Guardando le altre contrade, abbiamo sempre visto un grande affiatamento e un grande divertimento. Ci siamo guardati e ci siamo detti che potevamo farlo anche noi visto che anche a fare gli eventi siamo bravi: con la sagra del fungo facciamo sempre dei numeri incredibili. E’ nata poi una cosa importante e concreta: siamo partiti con delle assemblee dove abbiamo invitato le altre contrade e i cittadini. Abbiamo formato il comitato e ci siamo strutturati: io sono il presidente mentre il capitano è Simone Pagnanelli”.
Pievescola correrà già quest’anno il palio?
“Adesso dobbiamo capire le valutazioni che verranno fatte sulla pista perché ancora non sappiamo se potremo correre già quest’anno. In ogni caso alla festa parteciperemo con i giochi in piazza e le altre manifestazioni legate al palio. Abbiamo formato un comitato con tante persone in modo da iniziare a pensare alla gestione perché per noi è tutto nuovo. Noi abbiamo sempre ribadito che non vogliamo togliere il posto a nessuno: correremo quando potremo correre”.
Nel comitato ci sono persone che c’erano anche nel periodo in cui vincesti nel 1976?
“No però ci sono dei simpatizzanti e dei soci che ci hanno raccontato un pò di aneddoti. All’epoca non c’erano delle vere e proprie contrade ma era più una cosa goliardica. Ci hanno raccontato che il palio non si correva nella pista attuale ma era nella salita che va verso la Corsina. Era una gara tra fattorie e Pievescola non ricordo quale fattoria rappresentasse. Ci hanno detto che, dopo la vittoria del 1976, non c’era la volontà di dare continuità e di creare una contrada a sé. Il palio vinto lo abbiamo mostrato alla prima cena di presentazione che abbiamo fatto: si riparte da lì”.
Quali sono i vostri colori?
“Il blu è il colore predominante poi potrebbe esserci qualche richiamo al giallo e al rosso”.
Avete una sede?
“Sì, il comune ci ha dato in concessione uno spazio che finora era inutilizzato: per queste fasi iniziali ci appoggiamo lì”.
Per quanto riguarda invece la stalla dove starà il cavallo, siete già organizzati?
“Sulla stalla devo avere informazioni dal punto di vista burocratico su quello che serve. Tra i nostri tesserati ci sono comunque tante persone che hanno i cavalli e altri animali quindi abbiamo solo da scegliere perché i luoghi dove tenere il cavallo non mancano”.
Da presidente quale è il tuo auspicio per questo anno di esordio?
“Voglio creare attaccamento al paese e alla manifestazione. Vorrei portare 4-500 persone a vedere il palio sul poggio: questo è il mio auspicio principale. Con tutto il circondario facciamo circa 900 abitanti: potenzialmente potremmo essere la contrada più grande di tutte”.
