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Il nostro ricordo personale
Domenica la notizia della scomparsa di Laerte Mulinacci ci è arrivata come un pugno in faccia e ancora non ci sembra vero che non sia più tra noi. Per chi come chi scrive, ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ci teniamo a tratteggiarne il nostro ricordo personale.
Laerte era un contradaiolo, un senese vero con la S maiuscola. Adesso ricopriva la carica di delegato ai giovani e ci hanno particolarmente colpito le testimonianze dei giovani tartuchini che lo consideravano un punto di riferimento per tutti loro.
Perché Laerte era un trascinatore, con un grande carisma e un vulcano infinito di idee creative che esponeva con la sua grandissima eloquenza e proprietà di linguaggio. Una persona con cui si poteva parlare veramente di tutto: dal Palio alla politica, fino ad arrivare alla storia e alla musica.
Un amico leale che, in caso di bisogno e di difficoltà, sapevi che ce lo avresti trovato. Un ragazzo coraggioso che non aveva veramente paura di nulla e che mal sopportava il sopruso e la prevaricazione.
Laerte era un grande tartuchino ma, come abbiamo già ricordato, anche un grande senese che sapeva rapportarsi nella maniera migliore con la contrada avversaria, seguendo quel codice non scritto che stabilisce che la rivalità paliesca non debba mai trasformarsi in odio.
Ecco, Laerte, era tutto questo e anche di più. Come ha ricordato il Priore della Tartuca Simone Ciotti: “Nel suo ricordo ci ritroveremo sempre uniti, ma oggi più che mai abbiamo tutti il dovere di tenerlo vivo”. Noi come Voce del Palio vogliamo far sì che il ricordo di Laerte rimanga sempre vivo, anche tra le persone che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Francesco Zanibelli